di Francesca Guidato Berger
Roma 10 Novembre- Una speranza arriva da uno studio fatto sugli antiossidanti. Il FASEB Journal ha appena pubblicato un articolo nel quale annuncia che in Alabama dei ricercatori sembra abbiano trovato il punto debole del virus dell’influenza A H1N1: gli antiossidanti. Queste sostanze sono contenute in numerosissimi vegetali e sarebbero capaci di ridurre il danno polmonare causato dall’influenza suina H1N1. Restiamo in attesa di maggiori chiarimenti.
Alcuni giorni fa, Gregory Hartl, il portavoce dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), ha detto che il vaccino è uno dei migliori strumenti per lottare contro il dilagante virus dell’influenza A, sempre Hartl ha aggiunto che nel farsi vaccinare ci sono più vantaggi che rischi. Su quanto sta accadendo nel mondo visto il numero crescente degli infettati, e dei morti (circa 7.000), il portavoce dell’OMS ha anche dichiarato "abbiamo visto che in svariati casi, molte persone appartenenti ai gruppi a rischio, individui con patologie pregresse o donne in gravidanza, hanno sviluppato malattie con esiti molto severi. Queste gravissime conseguenze, verosimilmente, potevano essere evitate con la vaccinazione".
Sempre secondo l'OMS, con l'arrivo dell'inverno, il numero degli infettati e dei decessi è destinato ad aumentare specialmente nell'emisfero settentrionale. Il Canada, che è stato uno dei primi Paesi ad essere colpiti dal virus H1N1, si sta già parlando di una seconda ondata. La pandemia è attualmente presente in tutta l’Europa, dal mese di aprile a questo novembre, si contano circa 340 morti. La Gran Bretagna, continua a tenere il macabro primato del paese più colpito dall’influenza A h1n1, seguono la Spagna con 63 morti, successivamente la Germania.
Il virus si diffonde con estrema facilità, ed il numero dei decessi sale anche in Italia: ad oggi ben 37. Infatti è deceduto anche un uomo di Eboli di 42 anni, pare con gravi patologie pregresse. Morto anche un bambino di 7 anni, risultato positivo al test del virus A-H1N1, e' stato ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Siena. Invece, si sono aggravate le condizioni della donna di 47 anni, ricoverata ieri sera all'ospedale di Lavagna (Genova). Intanto tra le regioni italiane, la Sardegna sarebbe quella nella quale è in pieno svolgimento la seconda fase delle vaccinazioni per i cosiddetti soggetti "a rischio". Non si registrano pero' grandi afflussi per farsi vaccinare.
Tuttora a Roma, i pronto soccorso sono nel caos, i centri ospedalieri sono presi d’assalto e le file sono infinite. In tutti i nosocomi, centinaia di persone cercano di sapere se i sintomi sono quelli della influenza A. Due giorni fa, un’ottima notizia giungeva dal quotidiano “Il Tempo”: …per sapere se i sintomi sono da attribuire al virus A h1n1, basta recarsi in farmacia chiedere un test per l'influenza A, e con 14 euro ed in cinque minuti, si ha un test che rileva la presenza degli antigeni dell'influenza di tipo A. Compresi i ceppi suini e aviari. Come spiega la dottoressa Giovanna Orlandi, che espone il prodotto nella sua farmacia a piazza Capranica, «è lo stesso test utilizzato per l'influenza aviaria ed è certificato per l'autodiagnosi dalla Comunità europea e registrato al ministero della Salute». Utilizzarlo è più facile che mettersi in fila per ore.
Tuttavia, però, non tutta la metropoli può andare nella farmacia a piazza Capranica, quindi siamo andati a cercare il test in alcune farmacie situate in altre zone; ci hanno risposto che non ne sapevano niente, Anzi, in una di queste, dopo un po’ di insistenza, una dottoressa, dopo avere ribadito che “non esiste”, non ci ha detto che si informava o che magari provava ad ordinare il test, ci ha invece risposto: “…andate a quella di piazza Capranica!”
Quindi, facciamo un passo indietro e ritorniamo alle vaccinazioni sollecitate anche dall’OMS. Cattive notizie dalla capitale, questo è quanto ci è stato riferito: i vaccini per i cittadini a rischio non ci sono. Ieri, nonostante la divulgazione di notizie positive sulla possibilità di vaccini disponibili per i soggetti con patologie a rischio, ad alcuni soggetti è accaduto questo: si sono recati dal loro medico di famiglia, il quale li ha informati che i vaccini non erano, né saranno disponibili presso lo studio medico, bensì presso le ASL di appartenenza, e che di competenza del medico di “base” è compilare un foglio-richiesta. I soggetti in questione, con il foglietto in mano, tanta ansia e buona volontà, si sono diretti all’ASL, lì, gli è stato detto che i vaccini non c’erano, di ripassare tra 10 giorni per vedere se arrivano.
Considerando che siamo in piena pandemia, ci chiediamo perché data la prolungata assenza dei vaccini, non vengono prese misure precauzionali ed igieniche più restrittive nei luoghi pubblici, ed anche perché non viene consigliato espressamente alla popolazione, l’uso di mascherine e di guanti usa e getta? Naturalmente, chiarendo agli italiani, che le mascherine “rettangolari”, per intenderci quelle indossate da medici e infermieri, non servono, dato che il virus è un agente infettivo potente e sub-microscopico che passa anche attraverso quel tipo di mascherine, infatti sono ritenute più valide quelle in vendita nei negozi di sanitaria, per intenderci quelle tondeggianti. Ci chiediamo, quanto rischiamo ogni volta che entriamo in un supermercato e prendiamo per mano un carrello tenuto prima da centinaia di persone. Così ci interroghiamo anche sulle tastiere dei pc, sugli stadi, sulle piscine e su tanti e troppi esempi. Una domanda invece resta la stessa! Come intendono proteggerci in assenza di vaccini, e soprattutto, i vaccini che rischi comportano?
A tal proposito è giusto sapere che numerosi medici, sia di famiglia che operanti in strutture sanitarie, non intendono vaccinarsi. Ci siamo attivati e abbiamo fatto una ricerca, per capirne meglio le motivazioni. Nel complesso abbiamo compreso che, ci sono varie testimonianze, che attesterebbero numerose morti causate dai vaccini, oltre alla mortalità, anche gravi danni cerebrali, altre malattie e lesioni permanenti. Chi potrebbe trarre vantaggio da tutto questo? Spulciando ancora tra le notizie che, ci viene da definire autorevoli, scopriamo che forse, per l'industria farmaceutica mondiale, la produzione di vaccini è diventata un affare multimiliardario. Sempre secondo gli studi trovati, sembrerebbe che per vendere i vaccini-veleni, sia necessario preparare il terreno con il terrore, creando disinformazione tra le varie popolazioni, lasciando respirare l’aria dell’urgenza e del panico, quindi, creare i presupposti per giustificare la produzione e la distribuzione di vaccini, senza avere prima effettuato degli studi che nel tempo abbiano verificato gli eventuali effetti collaterali e i danni.
Ci sentiamo come delle cavie, non ci piace e ci domandiamo come sia possibile che, milioni di persone verranno vaccinate senza studi a lungo termine e senza dati certi sulla sicurezza del vaccino. Del resto non si può restare indifferenti al confronto di dati che emergono dal passato, un trascorso dal quale scopriamo che, anche nel 1976 fu utilizzato un vaccino per una presunta influenza suina che sarebbe stata “epidemica”, da ciò scaturiscono una serie di informazioni sulla morte di 2.000 persone, e che per giungere al ritiro del vaccino dal mercato, ci sono volute ben 4.000 azioni legali per danni. Attualmente, qualcuno sostiene che i dati contabili certi sono quelli provenienti dagli Usa. Alcune tra le più note ditte farmaceutiche del mondo, riceverà dagli USA 346 milioni di dollari per l'antigene e 348 milioni per un adiuvante. Ha anche ordini provenienti da 30 paesi diversi. Un’altra ditta famosissima ha ordini provenienti da 5 paesi per 80 milioni di dosi, ma sembrerebbe non avere ricevuto l'approvazione della FDA, quindi venderà al di fuori degli Stati Uniti. Un’altra azienda avrebbe ricevuto 250 milioni per la fornitura agli USA di vari “prodotti pandemici". Queste non sono piccole cifre, ma il totale degli ordini nei soli Stati Uniti ammonta a
7 miliardi di dollari.
Leggiamo, che lo stesso governo americano ha classificato questi vaccini pericolosissimi, definendoli come “armi biologiche”. Altro allarme è stato lanciato William Engdahl, l'economista e politologo collabora con testate come “Asia Times” ed è anche l’autore di alcuni libri sulla globalizzazione. In un articolo pubblicato a settembre viene riportato che Engdahl rivela la presenza di nanoparticelle nei vaccini per l'influenza A H1N1. Ultimamente leggiamo che i vaccini approvati per l’utilizzo in Germania e negli altri paesi europei contengono delle nano particelle, in una forma che è risultato riesca ad attaccare le cellule sane e che può essere mortale.
Prima degli accadimenti del 1976, c'è stato il vaccino antipolio Salk. Anche in quel caso, sembra ci furono molti avvisi sulla pericolosità del vaccino di massa contro la poliomielite, pare che anche per quella vaccinazione furono utilizzati tessuti di scimmie che, successivamente hanno causato tumori rilevati molto più tardi.
Ora cerchiamo di spiegare i risultati della ricerca stampa, nella forma più semplice: sembrerebbe che i vaccini non potrebbero essere nè conservati né mantenuti in forma stabile senza l’ausilio di numerose sostanze tossiche, oltre a queste, sembra siano indispensabili anche gli adiuvanti.
Sui vaccini per prevenire l’influenza A, si è trovata una lunga serie di informazioni ed anche una vera e propria lista, dove si considera per esempio il Thimerosal, questo conservante pare sia 50 volte più tossico del mercurio. Restiamo impressionati ma ancora non ci è chiaro, quindi scopriamo che a lungo andare, può provocare disfunzioni del sistema immunitario, sensoriali, motorie, neurologiche, comportamentali. Ai rischi da mercurio sono anche associati la sclerosi multipla, l'autismo e l'ADHD. Gli scienziati che sono contrari al vaccino avvertono che né ai neonati, né ai bambini e neanche alledonne in gravidanza deve essere iniettato il thimerosal, ma la maggior parte dei vaccini antinfluenzali ne conterrebbe 25 microgrammi. Del resto asseriscono anche che non esiste una quantità minima che non sia tossica.
Sono almeno dieci i conservanti e gli audivanti che inducono i medici a rifiutare l’assunzione del vaccino, tra tutti soprattutto lo AS03 cioè lo Squalene: un olio naturale ricavato principalmente dal fegato dagli squali. Lo squalene induce a infiammazioni delle giunture che i medici chiamano artrite reumatoide. Su persone che già hanno disturbi del sistema immunitario le conseguenze dello squalene possono essere gravi. Lo stesso, può provocare l'insorgere di stanchezza cronica e casi di lupus; lo squalene ed i suoi effetti vengono associati anche alla fibromialgia. Lo squalene viene aggregato a tutti i nuovi vaccini. Il Dr Viera Scheibner, ricercatore scientifico del governo australiano ha detto che questo coadiuvante contribuì alle reazioni a catena definite “sindrome della Guerra del Golfo” documentate nei soldati coinvolti nella guerra, che furono colpiti da danni irreparabili al sistema immunitario. I sintomi che i militari avevano sviluppato includevano oltre all’artrite, alla fibromialgia, alla fatica cronica, anche attacchi epilettici, irritazioni cutanee foto sensitive, emicranie croniche, perdita abnorme di peli, perdita di memoria, effetti antitiroidei, sclerosi multipla, anemia, probelmi neuropsichiatrici, lesioni cutanee non guaribili, ulcere da afte, vertigini, debolezza, cambi di umore, alto tasso di sedimentazione degli eritrociti, lupus eritematoso sistemico, , fenomeno di Raynaud, adenopatia, sindrome di Sjorgren, diarrea cronica etc.”
Il thimerosal e lo squalene sono solo alcuni degli ingredienti contenuti nel vaccino per l'Influenza Suina o Influenza A h1n1, poi ci sono l’adiuvante alluminio che è una causa nota di disfunzione cognitiva, il fosfato disodico usato anche come fungicida e microbicida, lo Octoxynol 10 che può alterare l'attività del metabolismo e causare un rapido declino delle funzioni delle cellule, il Formaldeide un’altra nota sostanza che è cancerogena, tossica per l'apparato riproduttivo e per lo sviluppo; il Tween 80 che viene usato nei cosmetici, questo ingrediente è noto per provocare infertilità, aborti spontanei, convulsioni epilettiche e shock anafilattici anche mortali. Quelli che abbiamo messo in evidenza, sono solo una parte dei conservanti e degli audivanti che le varie ditte del settore, dei veri e propri colossi farmaceutici, useranno per i vaccini messi sul mercato a disposizione dei governi. Quasi “naturale” per l’umanità pensare che, ciò che è terrorizzante per molti sia per provvidenziale per altri.
Pensiamo per esempio che nel 2001 ci furono allarmi globalizzati sul virus dell'antrace, e successivamente l’allarmismo divenne clamoroso per l'influenza aviaria, ricordiamoci che nel 2005 furono acquistate in Italia milioni di euro di dosi mai utilizzate perché nel frattempo il virus era “mutato”. Non ci stupiamo se, mentre si è dato il via libera ai primi due vaccini anti-pandemia, che saranno prodotti solo da due dei colossi farmaceutici, troviamo attenti e impietosi dossier come quello di Luciano Gianazza, noto scrittore che molte volte con i suoi libri ha smascherato il business internazionale della medicina. L’autore definisce questi vaccini come delle nuove armi biologiche di distruzione di massa.
Chi invece firma questo articolo naviga nel buio come chi lo legge! Può solo chiedersi se è meglio rischiare di morire oggi di influenza A H1N1 o tra qualche anno di una malattia contratta vaccinandosi. Chi scrive può solo ricordare i fatti, i morti, ed a proposito di queste 37 vittime nel nostro paese, rammentare che non tutte erano affette da patologie pregresse, e che sono ancora in corso molte autopsie richieste dalle varie procure. Si può solo pensare che lavarsi spesso le mani è troppo poco, che non si può arieggiare ogni 15 minuti mentre si è in fila negli uffici, al cinema o in un ristorante etc.
Chi scrive pensa e pensa che tutti noi dobbiamo porre molta molta attenzione. Una attenzione che neanche gli adulti hanno, quindi teme che i ragazzi ed i bambini siano maggiormente disponibili alla distrazione. In attesa di prendere una decisione sul vaccino e intanto che, quest’ultimo sia effettivamente disponibile per tutte le categorie proteggiamoci, usiamo guanti e mascherine. Inoltre, è opportuno sapere che un gattino negli Stati Uniti sembra essersi preso l’influenza A. Poniamo attenzione ai nostri cuccioli di cane quando li portiamo a spasso, e non dimentichiamo che come i gatti, anche loro raccolgono molto con il loro pelo e non solo con quello. Preghiamo sperando che gli antiossidanti siano una scintilla di luce nel macabro buio di questo virus mortale, augurandoci che ancora una volta succo d’uva e mirtilli, spinaci e cavoli cotti siano per l’Uomo la salvezza.