Nelle prigioni del mondo ci sono 2.905 detenuti italiani di cui 1.400 in Germania e 400 negli Stati Uniti. Uno di loro è Carlo Parlanti che è innocente secondo tutte le testimonianze raccolte dalla sua famiglia e dai suoi amici e presentate al ministero degli Esteri dall'associazione "Prigionieri del Silenzio". L'unica che si occupa dei casi di mala giustizia all'estero che avvengono nei confronti dei nostri connazionali. All'estero si può finire in carcere per una falsa accusa o semplicemente per aver mantenuto le proprie abitudini di tutti i giorni non sapendo che in quel Paese sono vietate.
Intervista a Katia Anedda, presidente di Prigionieri del Silenzio.
Il caso carlo Parlanti(espandi | comprimi) Katia Anedda: Sono Katia Anedda, il Presidente dell’associazione Prigionieri del silenzio, Prigionieri del silenzio è una associazione no profit che si occupa di italiani detenuti all’estero ed è l’unica associazione in Italia che si occupa seriamente di questa problematica, anche perché non tutti sanno che ci sono 2.905 connazionali detenuti all’estero e non tutti sono sicuramente colpevoli e molto pochi, forse sono le persone a cui non vengono violati dei diritti. Blog: Questa associazione nasce con un caso, il caso Parlanti , ci può spiegare il caso Parlanti? Katia Anedda: Carlo Parlanti è un manager informatico nato a Montecatini, ha vissuto per molti anni a Milano, a un certo punto della sua vita ha deciso di andare negli Stati Uniti, ha lavorato negli Stati Uniti per sei anni dopodiché ha deciso di rientrare in Italia perché il suo sogno era comunque creare una sua società in Europa e ci stava riuscendo. Dopo due anni dal rientro, lui è rientrato in Italia nel 2002, nel 2004 facendo un viaggio da Dublino a Düsseldorf ha scoperto di essere un ricercato. Nel periodo in cui ha vissuto negli Stati Uniti ha instaurato diverse relazioni perché Carlo, oltre a essere un manager informatico, è anche una persona brillante, una persona comunque che piaceva alle donne e a lui piacevano le donne. L’ultima relazione che ha avuto prima di rientrare in Italia, una donna più grande di lui che ha lasciato qualche settimana, prima che lui poi decidesse di rientrare definitivamente in Europa, questa donna ha pensato bene di accusarlo per sequestro di persona, violenza domestica e violenza sessuale e lui intanto in effetti era ritornato in Europa, oltre tutto la cosa assurda che ha viaggiato dappertutto per due anni andando anche in Canada, ha aperto una società a Gibilterra. E invece ha scoperto proprio in questo viaggio, dopo due anni, di essere un ricercato. È stato arrestato a Düsseldorf in attesa di estradizione verso gli Stati Uniti, da allora è iniziato il suo incubo e della sua famiglia. Abbiamo iniziato a contattare, a bussare a tutte le porte, io a contattare tutte le associazioni ho scoperto che non vi erano realmente delle associazioni che si occupassero dei diritti di un italiano detenuto all’estero che riuscissero a aiutarci, nel Web dando visibilità alla vicenda di Carlo abbiamo consolidato di fondare una associazione, visto che non ne esistevano. Da allora abbiamo creato un sito Internet, il cui indirizzo è www.prigionieridelsilenzio.it, abbiamo cominciato ad avere diversi contatti e diverse mail di fidanzate, madri, padri che vivevano la situazione di un detenuto all’estero. Abbiamo iniziato a informarci e a dare informazione e così è nata Prigionieri del silenzio nel 2008. Blog: Carlo Parlanti è innocente? Katia Anedda: Sicuramente sì, lo dicono dei criminologi oggi, lo dicono dei medici e lo dicono anche gli atti del processo che comunque sono reperibili in linea sul sito carloparlanti.com
In carcere senza prove(espandi | comprimi) Blog: Perché è tenuto in carcere? Katia Anedda: Perché sono stati dei grossi errori. Dobbiamo considerare che la vicenda di Carlo Parlanti si svolge negli Stati Uniti, un paese ufficialmente civile, un paese che non dovrebbe sbagliare, un paese con cui abbiamo diversi rapporti, sicuramente lo Stato italiano non andrà a sottolineare agli Stati Uniti gli errori che sono stati fatti. Lo tengono in prigione perché riconoscerlo innocente vorrebbe dichiarare da parte di alcuni magistrati, di procuratori “abbiamo sbagliato” e questo è molto difficile sentirlo dire da parte di un procuratore, soprattutto californiano, americano! Blog: Ci sono speranze di fare uscire Carlo Parlanti dal carcere prima della sua pena? Katia Anedda: Se gli enti, anche le procure italiane fanno davvero il loro lavoro sì, ci sono delle speranze, negli ultimi periodi abbiamo inoltrato diverse denunce. Qualche mese fa la stessa famiglia Parlanti ha inoltrato delle denunce perché se si va a vedere bene tutta la certificazione com’è stato estradato Carlo si può veramente pensare a un sequestro di persona. E le speranze ci possono essere, certamente che sì. Blog: Lei ha parlato di una denuncia di una signora americana nei confronti di Carlo Parlanti, ma al di là della denuncia ci sono delle prove? Katia Anedda: La sua parola contro quella di Carlo. Blog: Negli Stati Uniti vale di più la parola di una donna di quella di un uomo? Katia Anedda: in caso di violenza, soprattutto sessuale, sì. Blog: Se la violenza non è accertata o accertabile? Katia Anedda – Dipende da quanto si riesce a far accettare e accertare la verità, dipende da quanti soldi hai, dipende da quanti appoggi politici hai. Blog: Cosa succede a un italiano all’estero quando si trova in una situazione come quella di Parlanti in America oppure altrove, cosa dovrebbe fare? Katia Anedda: Ci sono paesi e paesi, ci sono dei paesi dell’America meridionale dove veramente si rischia anche la vita perché ci sono carceri in cui un detenuto viene rinchiuso e spesso la famiglia non ne sa niente, non sa come mettersi in contatto con il consolato, a volte non sanno neanche che esista un consolato che si deve accertare della loro condizione. Succede oggi è che tanti ragazzi, tanti giovani soprattutto, vanno all’estero si ritrovano fermati anche per delle false accuse, spesso succede, droga o cose di questo genere, e vengono costretti a volte a firmare delle dichiarazioni in lingua del posto che magari non capiscono bene e rischiano a volte di passare tutta la loro vita in prigione, senza un aiuto efficace. Blog: Il consolato quando viene chiesto un aiuto dopo il caso specifico e quindi quando la persona è stata accusata o incarcerata, di solito cosa fa? Katia Anedda: Dipende da quanta pressione si fa e dipende di quale consolato stiamo parlando, dipende dai paesi, ci sono dei consolati che, su casi che abbiamo seguito come associazione, sono stati molto presenti Quello che dovrebbe fare è dare le garanzie che non vengano lesi i diritti del connazionale e andare sicuramente subito in carcere, occuparsi dei contatti con gli avvocati e con la famiglia. In alcuni Stati succede, in molti altri non succede e bisogna veramente fare tanta pressione. Sono stata diverse volte al Ministero degli Esteri L’ultima volta ho parlato con il Vice capo gabinetto del Ministro Frattini e con il consigliere penale del Ministero appositamente per il caso Parlanti. Nellultimo anno è stato pubblicato un libro scritto da Vincenzo Maria Mastronardi che è uno dei più famosi criminologi italiani, all’interno del libro c’è della documentazione, c’è anche il rapporto della dottoressa Agnesina Pozzi che è un medico e questo libro dimostra come il caso Parlanti sia un bluff. Questo libro dimostra che sono stati usati per il caso Parlanti dei certificati falsi. Ho fatto ho fatto vedere il libro alle persone interessate del Ministero e ho detto "Questo libro è una denuncia se lo si legge, questo libro dice che sono stati falsificati i documenti, in questo libro dice che un italiano è stato estradato in base a documenti falsi. Io la vedo come un sequestro di persona. Quindi, o chi ha scritto questo libro ha detto il falso e deve essere perseguito legalmente, e voi sapete che non è così, perché è basato su documentazione protocollata dalla Procura di Ventura, la Contea americana dov’è stato condannato Carlo, oppure gli Stati Uniti devono dare una qualche chiarezza sulla situazione". Il consigliere dott. Marco Rago mi ha dato ragione, mi ha detto che avrebbe parlato con l’ambasciata.
Gli italiani nelle prigioni del mondo(espandi | comprimi) Blog: Qual è la geografia degli italiani in carcere, dove ci sono più italiani in carcere rispetto a altri Stati? Negli Stati Uniti, in Germania? Katia Anedda: Nella Germania. Attualmente ci sono 2.905 italiani detenuti all’estero. Circa 1.400 sono in Germania e poi sono sparsi per tutto il mondo: Asia, Africa, negli Stati Uniti ce ne sono poco più di 400. C’è poca informazione. Ogni paese ha una cultura diversa e spesso non si conosce la cultura di questo paese, anche le nozioni basilari. Negli Stati Uniti molti non sanno che non puoi stare fuori da un locale con un bicchiere con una bevanda alcolica. In Marocco nel periodo del ramadan è meglio non fumare per strada. Ci sono tante cose di cui non si ha conoscenza e spesso l’italiano magari che va in un paese fa qualcosa a lui naturale, ora non parliamo dei casi estremi, senza sapere che sta violando la legge del paese. In quei casi è anche molto difficile controbattere al sistema che ti sta mettendo "giustamente" in galera, quindi secondo il parere dei Prigionieri del silenzio si deve dare informazione da parte dei Ministeri, ora non so come, potrebbe essere anche con dei depliant quando qualcuno parte in un paese per avere almeno le nozioni principali, potrebbe essere in altri modi, potrebbe essere parlandone anche a livello mediatico perché no, anche perché di questi casi soprattutto di detenzione si parla veramente così poco. Blog: Se lei dovesse rivolgere un appello al Blog di Grillo e in generale alla Rete, che cosa chiederebbe per Carlo oggi? Katia Anedda: Per Carlo chiederei prima di tutto di andare a leggere, di andare a leggere tutta la documentazione, ci sono diversi siti che parlano di Carlo, quello ufficiale è www.carloparlanti.it, c’è anche in inglese che è www.carloparlanti.com dove ci sono tutti gli atti del processo e le denunce fatte, di andarli a leggere, di esprimere il loro parere in modo di aiutarci a dare visibilità, in modo che non ci sia un giorno un altro caso Parlanti. A breve dovremmo costituire a Montecatini, la città natale di Carlo, un comitato pro Parlanti, che sarà adibito a fare una denuncia elencando i crimini che sono stati commessi nei confronti di Carlo. Questa denuncia sarà presto in linea sia sulle pagine Facebook che sui siti ufficiali e quindi chiedo a tutti di aderire a questa denuncia, di firmarla e di far conoscere questo assurdo caso.
Come cambiare il mondo (Libro) "Perché riscoprire l'eredità del marxismo"
Il blog ha intervistato Eric Hobsbawm, uno dei più grandi storici viventi di formazione marxista, nel giorno del suo 94° compleanno in occasione del suo ultimo libro "Come cambiare il mondo. perché riscoprire l'eredità del marxismo". Hobsbawm ipotizza una deriva verso destra dell'Europa nei prossimi anni per motivi legati alla depressione economica e alla ricerca di sicurezza e una stagnazione della UE, appesantita dal suo continuo allargarsi ad Est e dalla mancanza di una comune visione politica. I movimenti, inoltre, si svilupperanno maggiormente nelle aree dove è più alta la percentuale di giovani, quindi nel Nord Africa e nei Paesi in via di sviluppo. Ma, soprattutto, Hobsbawm, che ci tiene a precisare che è uno storico e non un futurologo, ci parla di cosa è diventato oggi il marxismo e quali sono i suoi effetti.
Intervista a Eric Hobsbawm:
Il marxismo oggi(espandi | comprimi) Eric Hobsbawm: Sono Eric Hobsbawm, uno storico molto anziano. Per caso voi mi avete telefonato proprio nel giorno in cui celebro il mio novantaquattresimo compleanno. Ultimamente ho scritto maggiormente sulla storia dei movimenti sociali e la storia generale dell’Europa e il mondo nel 19° e 20° secolo. Penso che tutti i miei libri siano disponibili in italiano e che diversi degli stessi abbiano riscontrato un certo successo. Blog: Il marxismo può essere considerato un fenomeno post ideologico?Eric Hobsbawm: Veramente io non uso la parola "fenomeno post ideologico" per descrivere il marxismo, ma è vero che ormai il marxismo non rappresenta più un sistema di credenze associato ai grandi movimenti politici di massa in qualsiasi posto in Europa, anche se penso comunque che esistano ancora dei piccoli movimenti di questo tipo. Quindi, in questo senso c’è stato un cambiamento importante nel ruolo politico del marxismo nella politica in Europa. Rimangono ancora dei posti nel mondo dove ciò non è capitato, per esempio l’America Latina. Per quanto riguarda la conseguenza di questo cambiamento, direi che si potrebbe prestare maggiore attenzione ai successi più duraturi del marxismo. Secondo me sarebbero i seguenti: Marx ha introdotto una cosa che fu considerata una novità ma che non è ancora stata pienamente realizzata, cioè una sensazione che l’attuale sistema economico non sia permanente o mai destinato a essere permanente, ma che sia meramente una fase dello sviluppo storico che è avvenuto e che è destinato a sparire per trasformarsi in qualcos’altro con il passar del tempo, questa è una cosa importante. Seconda cosa, io penso che Marx abbia concentrato sull’analisi di un specifico modus operandi, cioè il modo in cui operava il sistema e come si è sviluppato. In particolare, concentrò la sua attenzione sul modo curioso e discontinuo in cui il sistema è cresciuto e ha sviluppato contraddizioni che infine produrranno delle crisi importanti. Il maggior vantaggio del marxismo è che vede il capitalismo come un sistema che genera periodicamente in sé stesso delle vere e proprie contraddizioni interne che portano a vari tipi di crisi. Queste crisi devono comunque essere superate tramite una trasformazione di base o qualche altro minore sistema di modifica. Ed è proprio per questa discontinuità, per questo presupposto, che il capitalismo opera non come un sistema che è tendenzialmente auto stabilizzante ma come uno che è invece costantemente instabile e che quindi infine richiede una trasformazione più importante. Ciò è l’elemento principale del marxismo che sopravvive comunque. Il terzo elemento che secondo me rimane del cosiddetto fenomeno ideologico è che, per la maggior parte dei marxisti, il marxismo si basa su un profondo senso dell’ingiustizia sociale dell’inegualità sociale e la differenza che esiste fra i poveri e i ricchi e potenti del mondo. Infine, io penso che forse si dovrebbe aggiungere un altro elemento che probabilmente Marx non avrebbe individuato, anche se esisteva comunque, cioè un elemento utopistico. Una convinzione che in qualche modo la nuova società che sarebbe stata creata sarebbe stata migliore e più umana di quella in cui si vive.
L'Europa va a destra?(espandi | comprimi) Blog: In Africa settentrionale e in Paesi europei come la Spagna, la Grecia e l’Irlanda, i movimenti giovanili nati online vogliono un cambiamento radicale delle scelte sociali. Nel frattempo Spagna, Ungheria e Finlandia si spostano a destra, la Danimarca ha chiuso i confini Schengen e in Francia il partito nazionalista di ultradestra potrebbe vincere le elezioni presidenziali. Non è una contraddizione? Eric Hobsbawm: Non direi. Direi che questi siano fenomeni di altro tipo.Penso che oggi come oggi in molti Paesi occidentali la gioventù rappresenta una minoranza politica attiva, più che altro dovuto a com’è strutturato il presente sistema d’istruzione. Per esempio, per centinaia d’anni ormai, studenti hanno da sempre rappresentato un elemento attivista. Contestualmente, i giovani istruiti sono anche molto più a loro agio con le tecnologie dell’informatica che hanno ormai trasformato i turbamenti oltreconfine e la mobilizzazione politica oltreconfine. Ciò nonostante, c’è una grande differenza fra questi movimenti giovanili ben istruiti dei Paesi occidentali dove i giovani rimangono comunque una minoranza e movimenti simili dei Paesi come quelli musulmani, dove la maggioranza della popolazione ha meno di venticinque o trenta anni. Quindi, dal punto di vista della politica, questi movimenti giovanili sono molto più importanti e possono avere un maggior effetto sulla politica del paese. A mio avviso questa è la maggiore differenza fra i Paesi occidentali e quelli orientali. Inoltre, il maggiore elemento che spinge verso la radicalizzazione dei movimenti giovanili è il fatto che oggi, in questo periodo di crisi economica, la gioventù sente in maggior modo gli effetti della disoccupazione e quindi sono per di più scontenti. Ora non si sa come andrà poi a finire, ma in genere il sentimento di questi movimenti giovanili non è certamente verso la destra. Comunque, loro stessi non sono in condizioni di poter stabilire da soli la forma della politica nazionale e il futuro. Secondo me questo si vedrà nei Paesi arabi nei prossimi due mesi. Loro attivano le grandi manifestazioni ma in genere non sempre sono loro a stabilire la direzione generale in cui andranno. Senz’altro le direzioni intraprese dipenderanno dal Paese e dalla regione stessa. Le direzioni intraprese nei paesi musulmani saranno senz’altro molto diverse da quelle intraprese negli Stati europei o nord americani. Ciò nonostante, è anche vero che c’è stato uno spostamento politico verso la destra in Europa, come anche probabilmente in America settentrionale. Ma penso che quello ci porti verso la prossima domanda.Blog Le crisi del '29 e il '33 hanno rafforzato e portato il fascismo al potere. Secondo Lei, esiste il rischio che la crisi attuale potrebbe avere gli stessi effetti? Eric Hobsbawm: Neh, non c’è alcun dubbio che questa crisi che ormai continua dal 2008 ha già causato uno spostamento politico verso la destra in Europa. Se non mi sbaglio ormai sono solo circa quattro paesi Europei, cioè membri dell’Unione Europea, che sono comunque ancora governati da partiti del centro o del centro-sinistra e alcuni di questi governi sono destinati a perdere le elezioni. Anche la Spagna è destinata a spostarsi verso destra. Non credo che significhi necessariamente il rischio di un ritorno al fascismo degli anni ‘30. Il pericolo del fascismo degli anni ’30 era più che altro causato dallo spostamento verso il fascismo in un Paese politicamente decisivo, cioè la Germania di Hitler. Ora non c’è alcun segnale che stia per capitare una cosa simile. Non mi sembra che ci sia qualunque Paese importante che stia per eseguire un cambiamento di direzione cosi importante. Neanche negli Stati Uniti, dove il pericolo della nascita di un movimento di destra è comunque molto elevato, non significa comunque che vincerebbe le elezioni. Lo stesso vale anche per i partiti e movimenti dell’ultra-destra dei paesi Europei. Nonostante il fatto che sono potenti, fino ad ora sono sempre rimasti una minoranza potente senza alcuna possibilità di diventare la maggioranza. Io credo comunque che per I prossimi anni la maggioranza dei paesi Europei saranno governati da partiti più o meno di destra. Bisogna anche tenere in mente che l’effetto a lungo termine della crisi degli anni ’30 è stato che quasi tutta l’Europa si è spostata verso i Democratici di sinistra come non era mai accaduto prima. Ma comunque ci volle un bel po’ di tempo. Quindi c’è sicuramente un rischio, ma non penso che questo rischio sia cosi grave come negli anni ’30. Il rischio più grande è che non si riuscirà a fare abbastanza per gestire i problemi di base che il capitalismo degli ultimi quaranta anni ha causato e che sono stati evidenziati dal risveglio del interesse nel marxismo.
L'Europa immobile(espandi | comprimi) Blog: Come valuta la UE e i risultati ottenuti finora? Pensa che la UE si consoliderà o tornerà un semplice raggruppamento di Stati? Eric Hobsbawm: Io penso che la speranza di trasformare l’Unione Europea in qualcosa di più di un semplice alleanza di Stati e una zona di libero scambio dovrà essere dimenticata. L’Europa non andrà comunque molto oltre quello che è ormai diventata, ma non penso neanche che potrebbe essere distrutta. Penso che ciò che è già stato raggiunto, per esempio un certo livello di libero scambio, e ancora più importante un certo livello di giurisprudenza comune e legge comune, resterà comunque. Secondo me la maggiore debolezza della UE, e il motivo del suo fallimento, rimane il conflitto fra la base economica e quella sociale della UE, cioè l’idea di prevenire una guerra fra la Francia e la Germania, e di unificare le zone europee ricche e quelle in via di sviluppo economico. Questo obiettivo è stato raggiunto. Però poi si è mischiato con un obiettivo politico associato alla Guerra Fredda e lo sviluppo dopo la fine della Guerra Fredda, cioè la finalità di estendere i confini dell’Europa fino ad includere l’intero continente ed oltre. Ciò facendo si è divisa l’Europa in varie sezioni che ormai sono diventate quasi impossibili da co-ordinare. Economicamente parlando, c’è un grande rischio di crisi importanti nei Paesi diventati membri della UE dopo gli anni ’70, per esempio la Grecia, il Portogallo e l’Irlanda. Politicamente parlando, le diversità fra i Paesi Europei ex-comunisti e quelli non-comunisti hanno ridotto le capacità di sviluppo aggiuntivo dell’Europa stessa. Non so se l’Europa potrà continuare a mantenersi com’è al momento. Però non credo che sparirà mai e secondo me dovremo comunque continuare a vivere in una Europa più co-ordinata ora che mai nel periodo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Però, se mi permettete, mi risulta che stiate facendo domande riguardanti il futuro proprio ad uno storico! Sfortunatamente noi storici non siamo per niente più bravi di qualsiasi altra persona a pronosticare il futuro e quindi le mie anticipazioni non sono frutto di una mia eventuale qualifica per pronosticare il futuro.
Come cambiare il mondo (Libro) "Perché riscoprire l'eredità del marxismo"
La maschera rossa è già entrata nel castello dove sono trincerati i partiti. Loro, però, fanno finta di nulla. L'allegra brigata crede di essere immune al cambiamento, alla peste che la distruggerà. E' come un morto che cammina, ma non sa di esserlo. Le cinte di mura che ha costruito in tanti anni di regno, in apparenza solide come quelle di Costantinopoli, per escludere i cittadini da ogni aspetto della cosa pubblica cominciano a franare. La partitocrazia si crede invulnerabile e, fino ad ora, ha avuto buoni motivi per pensarlo. Vive da decenni tra agi e privilegi, opera per editti indiscutibili da coloro che tratta da sudditi. Si è autoeletta e si è propagata in ogni ganglio del Paese, in ogni struttura pubblica e privata, come una metastasi della democrazia. In alcuni momenti si è sentita perduta, ma non si è mai persa d'animo, ha fatto una capovolta come nel '92, si è rifatta il belletto e si è ripresentata all'elettorato. Ci hanno pensato poi i giornali e la televisione a trasformare in vergini delle vecchie baldracche. Ora il gioco è finito, la Rete ne mostra le rughe, le falsità, i bubboni. Le eterne facce da culo abbozzano, depistano, confondono. Credono, come i vecchi mafiosi, che il vento passerà e sia sufficiente farsi canna per poi rialzarsi quando il tempo tornerà al sereno. Dopo il risultato del referendum si sono presentate di fronte agli italiani da vecchie maitresse consumate per recitare la solita stanca parte, non accorgendosi che non se le vuole trombare più nessuno. Hanno trasformato la vittoria degli italiani in una loro vittoria. Un voto per il futuro del Paese in un voto politico. Fini, Casini e Rutelli hanno dichiarato: "La grande partecipazione popolare ai Referendum dimostra la volontà degli italiani di tornare ad essere protagonisti: é ormai chiaro che la maggioranza e il governo sono totalmente sordi, incapaci di capire ciò che vogliono gli italiani". Dopo Fukushima Fini era ancora nuclearista senza tentennamenti e Casini pure. Fini: "Il problema della sicurezza nucleare va al di là dei confini nazionali. Ci sono centrali in Slovenia e in Francia e se lì ci fossero dei disastri colpirebbero anche noi. Da più parti inoltre ho letto che le centrali giapponesi non sono di ultimissima generazione. In Italia si parla di centrali nucleari di ultimissima generazione. Il mio auspicio è che non si decida sull'onda dell'emozione". Casini: "Sarebbe il caso che il governo passasse dalle parole ai fatti altrimenti tra dieci anni saremo ancora fermi a discutere". Il supercazzolaro Vendola che non ha reso pubblica la gestione dell'acqua in Puglia, non si è smentito: "Oggi vince l'Italia dei beni comuni, perde l'Italia delle lobbies, perde un pezzo abbastanza pregiato dell'ideologia liberista che ha governato le sorti del mondo". Le due maitresse anziane, quelle con più esperienza, hanno espresso la loro migliore faccia da culo per l'occasione. Bersani ha spiegato con la sua esse blesa che l'acqua "per forza" non va bene, ma l'acqua privatizzata "per volontà" dei pubblici amministratori è più buona. Il Pdmenoelle ha già una legge calda-calda. Il cadavere di Berlusconi ha affermato "Dovremo impegnarci fortemente sul settore delle energie rinnovabili". E' lo stesso figuro che rassicurava fino a ieri Sarkozy sul nucleare e bombarda il fratello Gheddafi. Gargamella Bersani ha detto che il Paese ha divorziato dal centro destra. Non è vero. Il Paese ha divorziato dai partiti, ma le facce da culo non lo hanno ancora capito.
Spegniamo il Nucleare (Libro)
"Manuale di sopravvivenza alle balle atomiche" di Beppe Grillo Acquista oggi la tua copia.
Buongiorno a tutti, allora il nostro governo ha voluto rimanere nell’illegalità fino all’ultimo istante e poche ore fa con le urne ancora aperte e con il quorum ancora da raggiungere, c’è oltretutto il pasticcio del voto degli italiani all’estero causato dalla legge che all’ultimo momento aveva cambiato le carte in tavola sul nucleare rendendo così superata la scheda in materia nucleare votata dagli italiani all’estero a partire da due settimane fa, il Ministro Maroni e il Presidente del Consiglio Berlusconi hanno annunciato che il quorum è stato raggiunto, così da scoraggiare chi deve andare a votare a farlo, seminando rilassamento nell’elettorato e magari tenendo a casa qualcuno che in caso contrario invece si sarebbe precipitato alle urne, dato che sono le 14 e c’è ancora un’ora di tempo per votare.
Vincono i cittadini, vince la Rete(espandi | comprimi) Vorrei dire che non è affatto detto che si sia superata quella soglia di sicurezza, di garanzia tale da rendere vano l’eventuale scorporo dei voti all’estero e quindi abbiamo ancora un’altra chi non lo ha fatto e ci sta seguendo in diretta streaming sul blog di Grillo e sugli altri blog, per favore vada a votare e porti chiunque conosca a andare a votare. Detto questo i dati che abbiamo visto ufficiali di ieri sera segnalano che si possono comunque dare per scontate le cifre che nessuno tra i sostenitori del non voto aveva previsto alla vigilia e cioè che la maggioranza degli italiani in Italia è andata a votare per i quattro quesiti, tra l’altro quesiti che hanno una partecipazione praticamente identica e dato che è impossibile che siano andati a votare soltanto gli elettori del centro-sinistra, questo vuole dire che sono andati a votare anche degli elettori della Lega e del centro-destra e hanno ritirato e compilato, non sappiamo come, anche la scheda sul legittimo impedimento, quella che riguarda la persona dell’imputato Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, questo naturalmente ci consente di tirare delle prime conclusioni politiche anche se non sappiamo ancora di quanto si è superata la soglia di quel 50% più 1 e quindi per questo dico che dobbiamo utilizzare molto bene quest’ultima ora che ci rimane, proprio perché se già come dice Maroni è stato raggiunto il quorum anche al netto degli italiani all’estero, è un’occasione di più per sfondare la soglia di quel 55% che è una soglia di sicurezza e per far dilagare proprio questo sì, questo gigantesco sì, se invece non è stata ancora raggiunta è un’occasione per raggiungerla e per non darla vinta a quelli che fino all’ultimo illegalmente hanno voluto rompere il silenzio elettorale non essendo dei cittadini comuni, ma essendo rispettivamente il Ministro dell’Interno e il Presidente del Consiglio, dico illegalità perché tutta la campagna elettorale si è svolta nell’illegalità più assoluta, pensiamo soltanto al mondo dell’informazione, quella che chiamiamo mondo dell’informazione, informazione di regime naturalmente, il Tg1 ne ha combinate di tutti i colori, è riuscito a sbagliare la data dei referendum, è riuscito a taroccare persino il meteo l’altra sera alle previsioni del tempo, si diceva che era previsto per domenica un tale bel tempo da giustificare una bella gita, questo è il servizio pubblico radiotelevisivo, primo canale RAI uso criminoso della televisione pagata con i soldi di tutti, andate al mare, ci mandavano a dire i trombettieri di regime, addirittura nelle previsioni del tempo, per non parlare naturalmente della censura vergognosa applicata dal telegiornale di Minzolini, dal Tg2, dal Tg5, dal Tg4, dal Tg di Studio Aperto pensate che secondo Media analysis, dall’inizio di quest’anno fino al 31 maggio nei 7 principali telegiornali nazionali si è parlato del quesito referendario sul nucleare, il più popolare, il più sentito dalla gente soltanto in 81 notizie, stiamo parlando di 5 mesi, 5 per 3 15, 150 giorni, pensate quante edizioni di queste 7 telegiornali vanno in onda in 150 giorni, parliamo di alcune migliaia di edizioni, 81 notizie soltanto dedicate al quesito sul nucleare, 11 al Tg1, 15 al Tg2, 28 al Tg3, 3 al tg4, 7 al Tg5 una sola a Studio Aperto, 16 al Tg di La 7 che non a caso sfonda gli ascolti non perché sia particolarmente penetrante, semplicemente perché è solito di tanto in tanto dare le notizie.
Illegalità di ogni genere, illegalità con l’appello al non voto da parte del Capo del Governo, l’Art. 48 se non erro della Costituzione stabilisce che il voto è un dovere civico, dopodiché nessuno finisce in galera perché non va a votare, ma che il Capo del Governo inciti la gente a contravvenire a un dovere civico previsto dalla Costituzione, anche questo dà il segno dell’illegalità nella quale abitano le nostre istituzioni e quando ieri, domenica il Presidente della Repubblica Napolitano è andato a votare, da che mondo è mondo, si mostrano le immagini delle massime autorità dello Stato che infilano la scheda nell’urna, ieri per la prima volta molti telegiornali hanno fatto finta che ciò non fosse accaduto, per evitare l’effetto emulazione, perché se si mostra Grillo che va a votare uno dice: oddio, ho paura di Grillo, quel rivoluzionario qualunquista, dice anche dei vaffanculo, ma se uno mostra Napolitano che mette la scheda nell’urna, molta gente timorata di Dio, dirà: oddio ma allora si può andare a votare, non è eversivo andare a votare, infatti non ci hanno mostrato Napolitano che andava a votare, illegalità assoluta, eppure contro tutto e contro tutti la maggioranza degli italiani in una splendida domenica di sole e in un lunedì mattina sono andati a votare, contravvenendo agli ordini e quando non agli ordini, i desideri della stragrande maggioranza dei partiti che questi referendum non li hanno voluti, state attenti alcuni li hanno cavalcati negli ultimi giorni quando hanno annusato che poteva farsi il quorum, alcuni altri più furbi hanno cominciato a cavalcarli dopo l’incidente di Fukushima quando hanno annusato che almeno quello del nucleare poteva raggiungere il quorum e che quindi si sarebbe potuto trascinare dietro gli altri, ma quando è iniziata questa battaglia e cioè 2 anni fa, nessun partito, salvo chi ha proposto quei referendum e cioè l’Italia dei Valori per quanto riguarda il referendum sul nucleare e il referendum sul legittimo impedimento e poi i referendum sull’acqua che però sono stati scavalcati da quelli dei comitati per l’acqua pubblica che non sto qui a enumerare perché per fortuna sono tantissimi, a parte queste forze che all’inizio hanno reso possibili questi referendum, nessuno dei grandi partiti ha aiutato la raccolta delle firme, anzi l’hanno sabotata la raccolta delle firme e se andate su Internet troverete delle meravigliose dichiarazioni dei leader tanto del Pdl, quanto del PD, quanto della Lega che ridevano a quei poveri ingenui, illusi, a quelle animucce candide che pensavano di poter fare il quorum, anzi dai vertici del PD, quelli che sono abituati a perdere sempre tutte le elezioni importanti e a mancare sempre tutti gli appuntamenti importanti con i cittadini, partivano grandi lezioni a Di Pietro e agli altri con il ditino alzano “state attenti perché se fate un referendum e poi il referendum non fa il quorum – e questi non faranno il quorum – darete a Berlusconi la possibilità di vincere” in realtà chi ha dato per 17 anni la possibilità di vincere a Berlusconi sono questi dirigenti del centro-sinistra con i quali, come diceva Nanni Moretti nel 2002, non si vincerà mai!
Infatti hanno perso un’altra occasione d’oro per vincere come l’hanno persa disertando il Pala Vobis nel 2002, come l’hanno persa disertando tutti i girotondi nel 2002 e nel 2003, come l’hanno persa disertando il movimento contro un certo tipo di globalizzazione, disertando il G8 di Genova, disertando le successive manifestazioni di Firenze, dei no global etc., come l’hanno persa non solo disertando, ma addirittura contrastando armi in pugno il movimento No Tav, il movimento No dal Molin, il movimento No Ponte, tutte le volte in cui le piazze si riempivano, comprese le volte in cui c’erano manifestazioni con la guerra in Iraq e in Afghanistan il vertice, il politburo del PD stava fuori o stava addirittura contro quei cittadini e adesso è stato prima contro e poi fuori anche questa grande mobilitazione che ha portato la maggioranza degli italiani, vedremo di quanto maggioranza, tra qualche ora a votare sì contro l’acqua privatizzata, la gestione dell’acqua privatizzata, contro le centrali nucleari e contro il legittimo impedimento, un’altra occasione mancata da questi perditori professionisti che ogni tanto si travestono da vincitori, oggi vedremo di nuovo qualcuno di questi leader che stampa lo Champagne, perché? Perché negli ultimi giorni si sono aggregati a un carro che non avevano voluto e anzi avevano contrastato.
Mi sono ritagliato perché certe cose vanno ritagliate, alcune pagine dei giornali sconfitti, questo è Libero, il sondaggista Piepoli al 50% il quorum non si raggiungerà, bravo Piepoli, datti alle previsioni del tempo! Vogliono colpire il Cavaliere e la natura contro il referendum, Libero, poi le prime pagine di Libero facciamo saltare il referendum, meglio non votare state a casa, stanno a casa anche loro, referendum no grazie, legittimo impedimento il referendum più inutile, Filippo Facci Libero, voto a perdere la presa in giro, se ai referendum vincono i sì la bolletta energetica rincarerà, l’acqua resterà ai privati, Silvio dovrà presenziare a un’udienza in più e gli elettori saranno stati usati e gettati ancora una volta! Ecco quei coglioni degli elettori non devono andare a votare! Risultato ci sono andati in massa, anche per dire no a questo modo di fare “giornalismo”. Questa dunque è a sconfitta di tutte queste muffe che abbiamo appena enumerato, di chi è la vittoria? La vittoria è di quelli che si sono battuti fin dall’inizio e quindi è la vittoria per parlare di politica dentro il palazzo di Di Pietro e della sua gente che ha raccolto le firme e poi fuori dal palazzo naturalmente è la vittoria di Grillo, Celentano, di qualche giornale, chi aveva cominciato prima come Il Fatto Quotidiano, chi è arrivato subito dopo come L’Espresso, chi è arrivato un po’ più in fondo come Repubblica, è la vittoria di chi ha dato spazio in televisione ai referendum fin dall’inizio come Michele Santoro che non a casa sarà l’unico, ve lo assicuro, a non andare in onda sulle reti RAI a partire da settembre.
Tra i giornali che hanno fatto campagna per il no a parte un articoletto a favore del sì sul legittimo impedimento si segnala anche Il Corriere della Sera che oggi prende una legnata storica, perché? Perché purtroppo questi grandi giornali salvo rare eccezioni sono fatti da gente che non esce per strada, che non prende il treno, che non prende mezzi pubblici, che non va in mezzo alla gente, che non annusa quello che sta succedendo e che quindi ogni volta che succedono casi come quelli che stanno succedendosi in queste ultime settimane, rimangono stupefatti, attoniti, increduli, perché? Perché non sono più abituati a confrontarsi con la realtà, vivono in un mondo virtuale, autoreferenziale, si parlano tra di loro e fanno i giornali per sé stessi e per i loro amichetti, editori, non per i loro lettori che infatti sempre più li stanno abbandonando.
Guardate che il miracolo che sono riusciti a fare tutti questi signori è notevole nel giro di due settimane, sono riuscite a far eleggere un comunista a Milano, Pisapia città Milano dove mai c’era stato un sindaco comunista, c’era stato uno Borghini che veniva dal partito Comunista ma era diventato nel frattempo socialista, sono riusciti a far eleggere un magistrato De Magistris a Napoli, città che ha il record europeo per numero di delitti, in massa hanno votato per un magistrato e adesso l’ultimo miracolo, dal 1995, da quando il potere di Berlusconi si è consolidato dopo un anno di pre- regime, il suo primo governo è durato soltanto 8 mesi, dal 1995 in avanti non si era mai fatto il quorum e dire che di referendum se ne erano fatti tanti, anche importanti, anche sulla legge elettorale perché lui aveva stabilito un modo diverso di fare politica, lui e gli altri, lui e noi e quindi dato che a lui i referendum non interessavano, la gente in anestesia totale come diceva Montanelli, è rimasta per 16 anni soggiogata da quell’incantesimo, è inutile andare a fare i referendum, ci pensa lui a noi, adesso finalmente è tornata la democrazia, non è più lui noi, ma siamo noi senza lui, anzi noi senza i partiti, perché se c’è una lezione che segna la continuità tra le elezioni amministrative e questo referendum è che la gente fa da sé, è che la gente si è liberata dei guru che le dicono cosa deve fare e cosa non deve fare, stai a casa, vai al mare, vai in montagna, vai al lago, vieni a votare, vieni a votare su un piede solo, vieni a votare con il cappello, vieni a votare in giacca e cravatta, vieni a votare in maniche di camicia, lo decidiamo noi su cosa dobbiamo votare, come dobbiamo votare e quando dobbiamo andare a votare, non lo decidono più i partiti, sono ormai sorpassati dalla gente oltre che dai tempi, scavalcati dalla gente e dai tempi e questo grazie naturalmente, lo dobbiamo dire, alla rete, queste sono le prime elezioni dove il potere di Internet, della gente, il potere diffuso si è fatto sentire, in altri paesi Internet ha influenzato e di molto anche elezioni di due o tre, quattro anni fa, le elezioni di Obama per esempio, da noi le cose arrivano sempre un po’
dopo, onore al merito di chi ci ha creduto e di chi lo ha capito un po’ prima, ma queste sono le elezioni dove la campagna elettorale espulsa dalla televisione e dai grandi giornali, si è trasferita su Twitter, Facebook, blog, siti e su alcuni giornali, alcune trasmissioni come Anno Zero, Il Fatto Quotidiano che hanno avuto il merito di interagire con i propri elettori, probabilmente perché sono giornali e trasmissioni che sono fatti per i lettori e che stanno, Anno Zero stava in piedi grazie ai telespettatori, non certamente grazie alla RAI che hanno Anno Zero non l’ha mai voluta.
Santoro e la RAI(espandi | comprimi) A questo proposito detto ciò che c’era da dire sul referendum, forse c’è ancora una cosa da aggiungere ma la aggiungerò alla fine, volevo spiegare brevemente cosa è successo intorno a Santoro, perché la cosa più difficile da far capire è proprio l’antefatto, si vede sempre l’ultimo fotogramma del film, Santoro se ne va dalla RAI con una liquidazione di 2.3000.000, quindi prendi i soldi e scappa, è una questione di soldi, risoluzione consensuale del contratto, l’ha firmata anche lui, adesso di cosa si lamenta? Vada alla 7, questo è l’ultimo fotogramma, quello che si trascura è il pregresso, come si è arrivati a questa soluzione sulla quale naturalmente ciascuno può avere l’idea che vuole. Bisogna partire da lontano, dal fatto che Michele Santoro ha inventato un nuovo modo di fare approfondimento giornalistico, è il primo che ha messo il mega schermo in studio, è il primo che ha condotto in piedi in mezzo alla gente in studio, è il primo che ha inventato i collegamenti con le piazze per far parlare la gente con gli ospiti, i politici e non Samarcanda, questo era… la Bbc gli chiese il format perché era un format nato dentro la RAI, non comprato dall’estero, anzi all’estero lo volevano comprare, il programma di Samarcanda poi cambiò vari nomi, denominazioni, venne modificato a seconda dei tempi, si chiamò poi Il rosso e nero. Nel 1996 il centro-sinistra va la prima volta, il centro-sinistra attuale, come lo conosciamo noi con gli ex comunisti dentro, al governo, con il primo governo Prodi, la RAI se la pappa Veltroni che sistema un intellettuale che di Tv non sa nulla, Enzo Siciliano alla presidenza della RAI e questo Siciliano non trova di meglio che dire “Michele chi?” la famosa frase con cui venne liquidato Santoro, si pensava che Santoro non fosse funzionale neanche al centro-sinistra come non lo era stato alla Prima repubblica, così non piaceva alla seconda, né al centro-sinistra né al centro-destra perché Santoro sappiamo benissimo è di idee di sinistra, ha sempre votato a sinistra, ma non obbedisce, non è organico, non risponde agli ordini del centro-sinistra e quindi nel 1996 fu mandato via dalla RAI del centro-sinistra, dato che eravamo in pieno duopolio e non c’erano alternative, non c’era Internet, non c’era la web tv, non c’era Sky, non c’era il satellite, non c’era il digitale, non c’era nulla, c’era soltanto o RAI o Mediaset, Santoro buttato via dalla RAI, nel momento in cui Berlusconi era sconfitto e sembrava finito politicamente parlando, non c’era ancora stata la bicamerale di D’Alema che l’ha poi resuscitato nel 1997/1998 accettò l’offerta di Mediaset e andò a lavorare per due anni lì con un programma che si chiamava Moby Dick e che naturalmente dopo un po’ di tempo arrivò allo scontro con i vertici di Mediaset, perché? Perché fece una puntata sui processi di corruzione giudiziaria a Previti e una puntata sui processi di mafia a Dell’Utri, il famoso Moby Dick in cui Dell’Utri con un lapsus freudiano disse “mi processano perché sono mafioso” voleva dire “perché sono siciliano” ma disse “perché sono mafioso” e poi fece il giro del mondo quella frase, da Blob in giù!
Dopo quelle due puntate Santoro capì che il suo futuro a Mediaset era concluso e per fortuna alla RAI arrivarono uomini di televisione come il Presidente Roberto Zaccaria e soprattutto come Carlo Freccero a RAI 2 i quali ripresero Santoro e gli fecero un contratto da direttore come funzione e come mansione conduttore di un programma di approfondimento giornalistico di prima serata, che è quello che Santoro sapeva fare e così per il primo anno dato che non c’erano spazi nei palinsesti Santoro fece un programma mensile che si chiamava Circus e che girava in un teatro tenda per le città d’Italia, dal secondo anno, dal 2000 quando ritornò la sua scansione settimanale fece Il raggio verde, lo fece nel 2000 e nel 2001 quindi due stagioni, nella campagna elettorale del 2001, quella dove Berlusconi, tutti lo sapevano, avrebbe stravinto le elezioni politiche, basti dire che il suo competitor era Rutelli, ci fu il caso Luttazzi quando io andai a presentare il mio libro “L’odore dei soldi” scritto con Elio Veltri successe quello che successe, si parlò di mafia, Berlusconi e Dell’Utri, Santoro ovviamente riprese quelle polemiche con alcune trasmissioni, Enzo Biagi le riprese, Berlusconi perse un sacco di voti a causa di quelle informazioni che passavano tramite la televisione sui suoi rapporti con la mafia, Berlusconi vinse ugualmente le elezioni perché il centro-sinistra era talmente sotto che neanche quelle informazioni sui suoi rapporti con la mafia fecero sì che Berlusconi perdesse le elezioni, ma Berlusconi capì che una televisione dove si poteva parlare liberamente dei fatti era per lui dannosissima, ora che si apprestava a tornare al governo e infatti appena formò il suo governo, nel giro di pochi mesi liquidò la RAI, o meglio liquidò ciò che in RAI avrebbe potuto dargli fastidio, l’editto Bulgaro 18 aprile 2002, Santoro Biagi e Luttazzi hanno fatto un uso criminoso della televisione pagata con i soldi di tutti, faremo in modo che ciò non accada più, a meno che non cambino dato che Santoro, Luttazzi e Biagi così sono fatti per fortuna non promisero di cambiare, non chiesero scusa a nessuno avendo fatto semplicemente il loro dovere e quindi furono silurati uno dopo l’altro e Santoro rimase dal 2002 al 2006 senza lavorare, pur avendo un contratto a tempo indeterminato da direttore in cui la RAI si impegnava a pagarlo 630 mila Euro all’anno, stipendio da direttore in cambio di un programma settimanale di prima serata di approfondimento giornalistico, tant’è che con quel contratto Santoro andò dal giudice del lavoro affinché lo facesse rispettare.
Nelle more dei tempi della giustizia cosa poteva fare? Poteva starsene in panciolle alla RAI a rubare lo stipendio con i nostri soldi del canone, decise di non farlo, di non ammuffire a spese nostre, di non farsi pagare per non fare nulla e quindi dato che non poteva lavorare, accettò, secondo me sciaguratamente l’offerta che il centro-sinistra gli fece di candidarsi al Parlamento europeo, andò al europeo sperando che al Parlamento europeo si potesse fare qualcosa contro il conflitto di interessi e contro la censura di regime che vigeva in Italia, purtroppo il Parlamento europeo da quel punto di vista lì della libertà di informazione è un ente inutile, superfluo, si limita a fare delle raccomandazioni agli stati che poi se ne fottono e infatti quella battaglia Santoro tentò di farla sostanzialmente cadde nel vuoto, nel frattempo per fortuna il Giudice nell’autunno 2005 diede ragione a Santoro semplicemente perché il contratto stabiliva quello e quindi la RAI o lo licenziava o lo faceva lavorare nei termini previsti dal contratto, quindi non è vero che il giudice abbia deciso i palinsesti della RAI, il giudice ha detto alla RAI: hai firmato un contratto, rispettalo o altrimenti lo rescindi, se lo rescindi ovviamente licenziando un tuo direttore senza giusta causa, dovrai pagare delle penali, è ovvio, ma lo puoi fare.
Craxi-Berlusconi andata e ritorno(espandi | comprimi) La RAI quindi fu costretta a reintegrare Santoro per ordine del giudice e a reintegrarlo in prima serata ovviamente per fare un programma di approfondimento giornalistico come da contratto, ma subito fece ricorso in appello, intanto Santoro andò in onda.Non perché ce l’aveva mandato il centro-sinistra tornato al potere nel 2006, prima delle elezioni del 2006 già la RAI sotto il governo di centro-destra fu costretta a deliberare il rientro di Santoro, Santoro progettò un nuovo programma che si chiamava Anno Zero e che andò in onda dall’autunno del 2006, io ne ho fatto parte per 5 anni, non vi dico né se era bello né se era brutto, lo deciderete voi, vi dico soltanto che è stato in quei 5 anni il programma di approfondimento giornalistico più visto dell’intera televisione italiana, non so perché mi mancano i dati, quanti altri programmi di approfondimenti giornalistico in Europa raggiungano uno share del 20/21% che è lo share con cui Anno Zero ha concluso quest’ultima stagione, la quinta, share vuole dire quante persone sintonizzate in quel momento sui canali televisivi tutti, stanno guardando un programma, Anno Zero lo vedevano a volte un telespettatore attivo su 4, a volte uno spettatore attivo su 5, il tutto su una rete marginale come RAI 2 che è vista mediamente durante la giornata dall’8/9 % delle persone, quindi Anno Zero triplicava gli ascolti della sua rete e nessuno riusciva a fare programmi che fossero visti più di Anno Zero, questo cosa significa? Significa non solo audience e prestigio, significa anche introiti pubblicitari per l’azienda che incassava circa 15/16 milioni di Euro all’anno di pubblicità la RAI, a fronte di un costo annuo della trasmissione di 5/6 milioni, quindi ogni anno la RAI si mette in tasca 10 milioni di Euro grazie a Santoro e alla sua squadra.
Ce ne hanno combinate di tutti i colori in questi anni dai corsi all'Authority , denunce, minacce, non ci hanno fatto il contratto a me e a Vauro l’anno scorso per le prime 4 o 5 puntate, poi l’hanno sanato alla fine, quest’anno addirittura per le prime 32 puntate su 35 noi abbiamo lavorato gratis senza un contratto, senza neanche un rimborso spese, poi hanno sanato alla fine per evitare una causa che sarebbe costata alla RAI molto più di quello che ci era dovuto, ne hanno combinate di tutti i colori, basta che vi ricordiate le telefonate di Berlusconi ai commissari dell'Agcom e di questi a Masi perché si trovasse un pretesto per chiudere Anno Zero.
Alla fine l’anno scorso Santoro vince anche in appello e il RAI cosa fa, si rassegna? Dice mi tengo la gallina dalle uova d’oro che mi fa guadagnare 10 milioni all’anno? Che mi guadagna il triplo di quello che mi costa? La RAI fa ricorso in Cassazione, la RAI del Presidente PD Galimberti e del Direttore generale all’epoca Masi, oggi Lorenza Lei, si arriva alla scorsa settimana quando era prevista la sentenza di Cassazione, o meglio la sentenza di Cassazione era fissata al 2013, quindi Santoro avrebbe potuto completare la legislatura nel frattempo che la Cassazione decideva, ma poi Masi e gli Avvocati RAI chiedono alla Cassazione di anticipare di 2 anni la sentenza e incredibilmente la Cassazione decide di seguire i tempi non propri, ma i tempi chiesti da una delle due parti in lite di questa causa civile di lavoro, a questo punto Santoro comincia a annusare puzza di bruciato, com’è che la Cassazione à la carte si fa dettare l’agenda dalla RAI che è in causa contro di me, capisce che potrebbe esserci qualcosetta che non quadra, basterebbe che la Cassazione cambiasse un ; della sentenza d’appello, magari annullandola con rinvio a un nuovo processo d’appello perché la RAI abbia il pretesto per chiudere Anno Zero e tenere lì a bagno maria Santoro e tutta la sua squadra senza fare niente, bloccati! Una Ferrari chiusa in garage, mentre fuori c’è il Gran Premio e gli altri corrono, ecco perché per il secondo anno consecutivo avvia una trattativa per chiudere questo contenzioso giudiziario che gli costava anche un sacco di soldi perché gli avvocati per andare in onda sulla RAI e far guadagnare la RAI se li pagava Santoro, e la RAI mentre con una mano incamerava i soldi che le portava Santoro, con l’altra gli faceva causa per mandarlo via, per farlo fuori e gli faceva spendere i soldi, non so se vi è chiaro, Santoro pagava ogni giorno il biglietto per andare in onda e arricchire la RAI, visto che il suo contratto, un lauto contratto da Direttore ci mancherebbe, era sempre quello fisso, mica indicizzato, fisso del 1999 quando era rientrato in RAI, 630 mila Euro lordi all’anno, mica legato agli andamenti dell’audience, assolutamente!
Ecco perché la transazione dell’anno scorso poi è naufragata per l’insipienza di Masi e la transazione di quest’anno, la RAI rinuncia a trascinare in Cassazione Santoro, Santoro cosa deve fare in cambio? Un editore normale gli direbbe: non ti faccio più causa, ti lascio in onda, concordiamo insieme io editore e tu direttore un prodotto che sia in grado di avere successo nel servizio pubblico, visto che sei la nostra ammiraglia, sei la nave ammiraglia della nostra flotta, invece no, cosa gli dicono? Se vuoi che ritiriamo la causa contro di te, tu te ne devi andare dalla RAI e quello glielo dicono la Signora Lei, centro-destra e il Signor Galimberti PD, a questo punto Santoro dice: se è quello che volete io pur di evitare di finire ancora in Tribunale, Corte d’Appello, Cassazione per altri anni e pur di evitare l’umiliazione di continuare a andare in onda non perché sono bravo insieme alla mia squadra, ma perché lo ordina un giudice a voi che non mi volete, accetto di uscire, ma faccio mettere la clausola che io potrò comunque collaborare con la RAI, perché? Perché non ho più un contratto da direttore a tempo indeterminato per cui mi potete fare un contratto di collaborazione, se vi serve la mia opera, altrimenti la mia opera cercherò di prestarla per qualcun altro, ovvia non potrà più essere Mediaset e quindi rimane La 7, oppure rimane Sky anche se Santoro ovviamente ha un rapporto con il pubblico tale per cui non può certamente rintanarsi in una televisione a pagamento, oppure vediamo se in futuro si svilupperanno rapidamente Web tv e cose di questo genere!
Questa è la situazione, quindi è la RAI che ha sospinto Santoro fuori dalla porta, non è Santoro… ovviamente nel momento in cui sciolgono un contratto a tempo indeterminato che sarebbe durato fino al 2017 quando Santoro sarebbe andato in pensione, quindi per altri 6 anni, quasi 4 milioni di Euro avrebbe ancora preso di stipendio senza contare la liquidazione se fosse rimasto lì fino alla fine, quindi è ovvio che per mandarti via prima ti devono dare la liquidazione e in più uno scivolo che è previsto dalle regole RAI secondo i calcoli che hanno fatto sono quei 2.300.000 che Santoro ha preso liquidazione e scivolo per rinunciare a 6 anni di stipendio.
Adesso cosa succede? Santoro ha detto: se mi volete sono qua, sono sul mercato, ho una squadra da paura, 22% di media di share all’anno con punte, ultima puntata 32%, ha superato Vieni via con me di Fazio e Saviano, oppure ditemi voi cosa volete fare, ecco l’ultima cosiddetta polemica con Galimberti, il quale ha detto: demagogo, uso privato della televisione, faccia una proposta e la esaminerà il Direttore generale, come se Santoro fosse uno stagista o un precario che arriva lì con il suo curriculum, intanto naturalmente continuiamo a pagare palate di milioni ai Vespa, Ferrara, abbiamo appena pagato 3 milioni credo a Sgarbi per quel flop clamoroso, quindi un’azienda che si spara sui piedi per ordine del Presidente del Consiglio che è anche il padrone dell’azienda concorrente, il problema è che come sempre il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e quindi se Santoro dovesse andare da un’altra parte con i suoi milioni di telespettatori, segnerebbe la fine del duopolio e l’inizio di una democrazia vera anche all’interno del sistema televisivo o a La 7 o altrove, venerdì sera siete tutti invitati ovviamente in streaming o sulle televisioni in digitale o su Current che trasmetteranno l’evento, la serata organizzata con La Fiom “Tutti in piedi” sui diritti dei cittadini a cui parteciperanno, ma leggerete sul sito de Il Fatto Quotidiano perché sponsorizzeremo questa manifestazione e la trasmetteremo anche, lì ci sarà un altro esperimento come quello dell’anno scorso RAI per una notte, una piattaforma integrata di Internet in streaming, di digitale terrestre, alcune televisioni importanti regionali o interregionali e il satellite Current e poi You Tube registrata nei giorni successivi e quindi si vedrà a quanto ammonta questo patrimonio, ma certamente se ci fossero conferme di quei milioni di persone che l’anno scorso con una certa fatica videro RAI per una notte, vorrebbe dire che forse vale la pena buttarsi e forse vale la pena superare anche l’occasione che si presenta da parte di La 7 che, non è la libertà assoluta, ci mancherebbe è in mano a Telecom, ma ha saputo garantire un minimo di decenza dal punto di vista dell’informazione in questi ultimi anni.
Quindi quello che volevo dire che è legato a Santoro ma anche al referendum, è che nel 1991 nel famoso referendum che segnò la fine della Prima Repubblica, Craxi disse “andate al mare” e nel giro di pochi mesi al mare ci andò lui ma a Hammamet da latitante, l’altro giorno Berlusconi ha detto “non andate a votare” e è andato al mare a Villa Certosa, speriamo che raggiunga presto i lidi di Hammamet anche lui, per quanto vi riguarda e ci riguarda ci vediamo tutti quanti sempre per non andare al mare politicamente parlando e per essere sempre impegnati, venerdì sera per chi può al Paladozza a Bologna e per chi non può seguite le istruzioni sul sito del ilfattoquotidiano.it e intanto godiamoci questa vittoria referendaria che è la vera svolta, passate parola!
Lo stivale della vergogna (Cofanetto con 7 Dvd) L'Italia dal 2008- 2010 raccontata da Marco Travaglio Acquista oggi la tua copia.
Questa mattina ho votato. Lo scrutatore era il mio vicino di casa. Mi ha chiesto "Lei chi è?", gli ho dato la carta di identità e dopo avermi guardato bene in faccia mi ha detto "Si accomodi all'uno". E' stato perfetto. Ho avuto quattro orgasmi in cabina. Ho gridato "SI, SIII, SIIII, SIIIIIIIIII!" mentre facevo una croce sulle schede. Il presidente di seggio voleva denunciarmi per oltraggio al pudore, ma anche lui, si vedeva, era reduce da quattro amplessi referendari e ha abbozzato. Le signore presenti sono arrossite, alcune hanno guardato i loro compagni con nuova ammirazione, con occhi illuminati da una luce maliziosa di democrazia. C'era l'atmosfera della prima volta, di quando vai all'appuntamento con una ragazza che, incredibilmente, ha accettato di uscire proprio con te. Erano anni che non godevo così. Andare alla scuola comunale è stato un atto religioso, ero vestito come a messa per un battesimo o per un matrimonio, a braccetto con la mia signora e per mano il mio ultimo figlio. L'Italia migliore oggi ha votato, voterà, lo farà domani. Quanti saremo? In ogni caso ci conteremo qualunque sia la nostra idea, la nostra condizione sociale, la nostra età. Ci conteremo e sapremo quante decine di milioni di fratelli e sorelle abbiamo. Quanti di noi sono disposti a cambiare la partitocrazia e i suoi burattinai di Confindustria e delle banche. Soldi. I referendum potrebbero essere tradotti in una sola scelta "I soldi o la vita". Gli italiani che votano vogliono la vita, la felicità, un futuro per i figli da cittadini e non da schiavi moderni. A Santa Margherita, a due passi da casa mia, i giovani industriali hanno proposto di portare l'età pensionistica a 70 anni. Perché allora non 80, 90? Quanti operai arrivano a 70 anni? I partiti hanno messo il silenziatore al referendum. Le hanno provate tutte compreso il non accorpamento con le amministrative con 10 deputati del Pdmenoelle e due dell'Idv assenti e un radicale che ha votato contro. Bersani ha replicato che Fassino era a Torino per la festa dell'Unità d'Italia. Bastava un voto e il quorum sarebbe già stato raggiunto. Oggi e domani ognuno conta uno. Chi non vota non si creda assolto. Come diceva Faber "Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti". Votate e fate votare fino all'ultimo minuto di lunedì. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
Spegniamo il Nucleare (Libro)
"Manuale di sopravvivenza alle balle atomiche" di Beppe Grillo Acquista oggi la tua copia.
In Francia non piove. E' la peggiore siccità degli ultimi trent'anni. I mesi di marzo e di maggio sono stati i più caldi dell'ultimo secolo. L'acqua è razionata in 60 dipartimenti francesi. Il fenomeno non riguarda solo la Francia, ma la maggior parte dell'Europa del centro nord. Il livello del Danubio è il più basso registrato a memoria d'uomo e il fiume in alcuni tratti non è navigabile. In Francia, che ha circa mezzo milione di fattorie sul suo territorio, comincia a scarseggiare il fieno per il bestiame e sono a rischio le coltivazioni di grano, il cui prezzo è aumentato di colpo nelle borse mondiali. L'energia va a acqua e i fiumi sono in secca. I 58 reattori nucleari francesi sono raffreddati dall'acqua, 44 sono costruiti per questo nelle vicinanze dei fiumi, gli altri 14 di fronte al mare. Il ministro dell'industria francese, Besson, ha rassicurato la popolazione "Per il momento non ci sono rischi". Quindi, se non piove nei prossimi mesi, il rischio c'è! Quali sono le conseguenze di una centrale in ebollizione? E' paradossale che Fukushima sia stata causata da uno tsunami, da un eccesso di acqua, e un disastro in Francia possa derivare dalla mancanza d'acqua. Sempre l'acqua. Per la carenza di piogge l'energia generata dalle centrali idroelettriche francesi è diminuita del 30%. Quest'estate i nostri cugini d'oltralpe potrebbero trovarsi di fronte a un black out nucleare e alla necessità di importare energia dagli altri Paesi europei. La Francia importa dal 2004 energia dalla Germania che ha deciso di chiudere i suoi reattori dopo la catastrofe giapponese e nel prossimo futuro non potrà esportare energia. Come riportato dal sito "Observatoire du nucléaire", il parco nucleare francese è un colosso dai piedi di argilla. In Italia la potenza installata è di "circa 105 GW, contro un picco massimo di richiesta ad oggi di 56 GW. I 15-20 GW di potenza installata di fonti rinnovabili vengono usati di rado, e diverse centrali a gas operano a metà regime". Esportare energia italiana in Francia non ha prezzo. Per tutto il resto c'è Sarkozy. Vota 4 SI ai referendum!
Spegniamo il Nucleare (Libro)
"Manuale di sopravvivenza alle balle atomiche" di Beppe Grillo Acquista oggi la tua copia.