Fenobarbital
Fenobarbital | |
---|---|
Nome IUPAC | |
5-etil-5-fenil-1,3-diazinane-2,4,6-trione | |
Nomi alternativi | |
fenobarbitone luminal acido 5-etil-5-fenilbarbiturico |
|
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C12H12N2O3 |
Massa molecolare (u) | 232,235 |
Aspetto | |
Numero CAS | [ |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | |
Costante di dissociazione acida a K | |
Solubilità in acqua | |
Temperatura di fusione | |
Temperatura di ebollizione | |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo |
|
Frasi H | 251 - 301 - 317 - 360d |
Consigli P | 201 - 280 - 301+310 - 308+313 [1] |
Il fenobarbital (o anche fenobarbitone o luminal) è un barbiturico a lunga durata d'azione usato come anticonvulsivante. Chimicamente è l'ureide ciclica di un acido malonico disostituito in alfa con un gruppo fenilico ed uno etilico.
Negli anni 1930 e 1940 veniva spesso prescritto per il trattamento di una serie di disturbi (come l'insonnia), ma cadde in disuso quando negli anni 1960 cominciarono ad apparire ipnotici relativamente meno pericolosi (principalmente le benzodiazepine).
Il fenobarbital è molto prescritto per uso umano e veterinario nel trattamento dell'epilessia per le sue spiccate proprietà anticonvulsionanti.
È anche sfruttato nel trattamento dell'ittero da ridotta attività glucuronil-transferasica, come l'ittero neonatale o la Sindrome di Crigler-Najjar di tipo 2.
Il fenobarbital è un modulatore positivo del recettore GABAA.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ scheda dell'acido 5-etil-5-fenilbarbiturico su IFA-GESTIS
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Antiepilettici
- Assenza tipica
- Benzodiazepine
- Carbammati
- Epilessia
- Epilessia tipo assenza infantile
- Idantoina
- Imminostilbeni
- Ossazolidindioni
- Succinimmidi
- Bernardo Oddo