Siamo in guerra
21 Dicembre 2011
 

Divide et impera

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Ci guardiamo con sospetto l'un l'altro. Quell'extracomunitario che si fa pagare in nero e toglie il lavoro a un italiano. Il droghiere che ruba sul prezzo (ma quanto costa il prosciutto?) e, di certo, non paga le tasse. Il barista che non ti ha dato il resto. Gli zingari che portano le malattie. I vecchi che non vogliono morire e creano le code alla Posta, in banca, dal medico. Questi anziani sono ovunque e prendono pure la pensione. Sono loro che hanno creato il debito pubblico. E gli statali che non servono a nulla e passano il tempo al bar e su Facebook? Una piaga, un esercito di 4 milioni di sfaccendati! E gli evasori? Li riconosci dall'abito firmato e dal Suv. Bastardi! Se pagassero tutte le tasse girerebbero in panda e con la giacchetta rivoltata come un qualunque cassintegrato. E i corruttori? Una tangente non si nega a nessuno anche perché te la chiedono tutti. Il criminale organizzato è diventato endemico, lo trovi a ogni angolo di strada pronto per la rapina. Il borghese ovviamente fa schifo. Lo diceva anche Gaber "I borghesi son tutti dei porci...". Ha sempre e solo pensato ai cazzi suoi. Deve diventare un miserabile, la classe media deve scomparire. Il piccolo imprenditore è una merda, se si suicida avrà avuto i suoi buoni motivi. Il disoccupato non ha voglia di lavorare altrimenti avrebbe solo l'imbarazzo della scelta. Le ragazze che girano sole dopo le nove di sera e sono stuprate se la sono cercata. I medici non ci sono mai quando servono ed è colpa loro se il nostro cugino è morto in ospedale. Il vicino di casa è la controfigura dei pazzi di "Criminal Minds", quando lo senti salire le scale chiudi la porta a doppia mandata. I condomini, sporcano le scale con le cicche di sigarette e le cacche del cane e non fanno la differenziata. I più bastardi non pagano neppure le spese condominiali. Gli elettricisti, i dentisti, gli idraulici, i falegnami e tutti i lavoratori autonomi evadono, evadono sempre e tu paghi. Paghi. Le lobby impongono la loro volontà. I tassisti sono più potenti della BCE e dell'FMI, il tassametro impedisce il pareggio di bilancio. L'odio sociale è lo strumento preferito dei politici. Più ci odiamo, più si sentono al sicuro. E' la vecchia tecnica del "divide et impera". I politici che hanno portato il Paese alla catastrofe economica si stanno defilando e per nascondersi meglio creano ogni giorno nuovi bersagli sociali. GLI EVASORI, LE LOBBY, I CORRUTTORI, I LAVORATORI AUTONOMI, I DIPENDENTI PUBBLICI, GLI EXTRACOMUNITARI. I partiti hanno mangiato e bevuto fino ad ora, e continuano a farlo con i finanziamenti pubblici e i vitalizi, ma il conto lo vogliono lasciare agli altri. Non si fa così. Prima si spiega alla Nazione dove sono finiti i 1900 miliardi di euro di debito contratti a nome nostro, quali benefici ne abbiamo avuto noi e quali loro. E' necessaria una Norimberga pubblica della classe politica con un calcio in culo al posto delle forche. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

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Siamo in guerra, di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
La Rete contro i partiti, per una nuova politica
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Postato il 21 Dicembre 2011 alle 14:00 in | Scrivi | listen_it_it.gifAscolta | Stampa
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Serpico

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Serpico, acronimo di Servizi per i Contribuenti, è un'applicazione della Sogei per controllare i conti degli italiani. Sogei è una società di informatica passata da Telecom Italia al Ministero dell'Economia nel 2002. Le informazioni che ci riguardano saranno contenute in un milione di miliardi di byte di memoria. Duemila server che gestiscono 22.000 dati ogni secondo. Grazie a questa potenza di fuoco ogni singola transazione dei nostri conti verrà esaminata. Ogni versamento, ogni bonifico dovrà avere il suo perché, le sue motivazioni. Questo sarà possibile dal primo gennaio 2012, quando tutti i conti correnti saranno a disposizione del Fisco anche senza accertamenti in corso. E' un passo avanti verso la Repubblica Italiana dei Soviet. I Grandi Evasori non transano sul conto corrente, i Grandi Corruttori non fanno bonifici. Chi ha usufruito dello Scudo Fiscale non ha dato disposizioni alla banca per un versamento di 100 milioni di euro sull'estero.
Chi si vuole controllare? Il panettiere, il pensionato, l'artigiano, il piccolo imprenditore prossimo suicida perché lo Stato non gli paga le fatture? E quanto ci costa Serpico? In un Paese dove la banda larga è una misura dei pantaloni?
Le transazioni sul nostro conto corrente fotografano la nostra vita: pagamenti per la scuola, per le vacanze, un prestito a un amico, la tessera annuale dei mezzi pubblici, il ristorante sotto casa. Noi e il nostro conto corrente siamo la stessa cosa. Il sapere che la mia identità, di contribuente onesto, è a disposizione di decine o centinaia di persone non mi sta bene. E' violazione della privacy. Chi mi assicura che i miei dati personali non saranno violati? Il rapporto non è più tra me e la mia banca, ma tra me e il Fisco. Si dovrà rendere conto a un funzionario di un bonifico di 1200 euro al proprio zio? Stiamo scivolando lentamente verso il controllo totale della vita dei cittadini. Il motivo addotto è che stiamo per fallire, che dobbiamo salvare l'Italia. Bene! Chi ci ha portato in questa situazione, a partire dai parlamentari, renda pubblico in Rete i movimenti del suo conto corrente degli ultimi cinque anni. Ogni membro di un'amministrazione pubblica che ha indebitato i cittadini restituisca i soldi. C'è poi una domanda da fare. A cosa servono le tasse se i nostri servizi pubblici fanno schifo e quei pochi che funzionano sono falcidiati dai tagli? Se pago voglio essere servito e riverito. Il padrone di questo Paese è il cittadino, non un Governo di banchieri neppure eletto. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?) Noi neppure.

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Siamo in guerra, di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
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Postato il 20 Dicembre 2011 alle 15:49 in | Scrivi | listen_it_it.gifAscolta | Stampa
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Tags: conto corrente, fisco, ministero economia, Monti, privacy, Serpico, tasse

Passaparola - Il Papa non paga il sabato - di Gianluigi Nuzzi

Passaparola - Il Papa non paga il sabato
(09:45)
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"La Francia ha circa 500 miliardi di euro in titoli pubblici italiani. L'Italia ha nel suo territorio un bene inestimabile che le costa una cifra: il Vaticano. C'è l'opportunità per uno scambio equo: i preti contro l'azzeramento del debito. La Francia ne ricaverebbe un lustro ineguagliabile. Non è neppure necessario edificare nuovi palazzi per gli ecclesiastici. Ad Avignone è già pronto, senza il pagamento dell'ICI, il Palazzo dei Papi, dove soggiornarono dal 1305 al 1423 sette papi ufficiali e due scismatici. Bei tempi per l'Italia quelli del Medioevo. "Sur le pont d’Avignon/ L'on y danse, l'on y danse/ Sur le pont d’Avignon/ L'on y danse tous en rond". Monti proponga il trasferimento coatto di Ratzinger a Sarkozy, se accettasse l'Italia e le nostre pensioni sarebbero salve." Beppe Grillo


Il Passaparola di Gianluigi Nuzzi, autore di Vaticano spa

La partita dell'Ici (espandi | comprimi)
Un saluto particolare a tutti gli amici del blog di Beppe Grillo. Ci ritroviamo dopo qualche tempo, ci eravamo visti quando è uscito Vaticano spa. Questo blog è stato uno dei pochi mezzi di informazione che ha avuto il coraggio di portare Vaticano spa nella Rete, al grande pubblico. Vaticano Spa ha fatto 250 mila copie.


Il Vaticano è in mezzo a noi (espandi | comprimi)
Quella tomba non viene aperta, magari un giorno accadrà, i magistrati però non hanno questo coraggio, o forse viene impedito a loro, però è sempre così? No, non è sempre così, mentre noi italiani abbiamo timore di scoperchiare i segreti del Vaticano, di introdurci nei fatti del Vaticano, non avviene il contrario.

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Silenzio si ruba, di Marco Travaglio.
Un anno di illegalità permanente
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Postato il 19 Dicembre 2011 alle 14:00 in | Scrivi | listen_it_it.gifAscolta | Stampa
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Tags: Abu Omar, Bagnasco, Banda della Magliana, Chiesa, Gianluigi Nuzzi, Ici, Monti, passaparola, passaparola-grillo, Renatino De Pedis, Sany'Egidio, Tarcisio Bertone, Vaticano, Vaticano Spa

I Miserabili

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Una domenica mattina, anni fa, in un'isola dell'Oceano Indiano, ho lasciato i miei amici e mi sono incamminato lungo la costa. Ho superato delle grandi palme che si allungavano sulla spiaggia per seguire delle voci. Allegre. Venivano da un piccolo villaggio. Gli abitanti erano vestiti quasi di nulla. Qualche camicetta, dei pantaloncini, dei cappelli di paglia. Cantavano, qualcuno rideva esibendo denti bianchissimi. Le case erano capanne, piccole, ma confortevoli. C'era un rivo di acqua trasparente con pesci e perioftalmi, i pesci che camminano, che ho visto solo lì. Mi guardavano indifferenti, sia loro che gli indigeni. Avranno pensato che fossi un miserabile, loro avevano tutto e io dovevo guadagnarmi ogni cosa con la schiavitù del lavoro. Un ragazzo mi si è avvicinato e mi ha offerto una noce di cocco. E allora mi sono sentito povero come mai prima. Non è stata una bella sensazione. Che cosa stavo facendo della mia vita?
La paura di diventare indigenti è oggi palpabile, nell'aria. Le persone sono terrorizzate dall'idea di perdere il lavoro e quello, poco o tanto, che hanno accumulato. La miseria come riporta il vocabolario è "capace di pregiudicare seriamente la dignità morale e sociale di un individuo", ma miserabile vuol dire soprattutto "sentirsi miserabile". Nessuno può farti sentire miserabile senza il tuo permesso. La civiltà dei consumi ha creato il nuovo miserabile, colui che non può accedere ai consumi. Più consumi, meno sei miserabile, più sei invidiato. Qualcuno la chiama evoluzione, altri progresso. Il PIL guida le decisioni dei governi, non la ricerca della felicità. La rinuncia a un bene inutile è un atto rivoluzionario. Se le masse ne prendessero coscienza, il mondo cambierebbe senza un solo colpo di fucile.
Negli anni 50 i nostri fiumi erano chiari e pescosi, l'aria decente,i prati circondavano le città. Si viveva con poco, con semplicità, si andava in vacanza dai parenti in treno, magari in terza classe con le panchine di legno, ma il treno era puntuale, pulito e i passeggeri cortesi. La crisi può diventare un ritorno al passato, un momento di ripensamento delle nostre priorità e dei nostri bisogni. Una decostruzione e ricostruzione di un mondo nuovo dove nessuno possa sentirsi miserabile. Se per Napoleone la rivoluzione era un'opinione appoggiata dalle baionette, oggi la rivoluzione è un'opinione appoggiata sulla spesa. C'è qualcuno che può prestarmi 20 euro? Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

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Silenzio si ruba, di Marco Travaglio.
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Postato il 18 Dicembre 2011 alle 14:30 in | Scrivi | listen_it_it.gifAscolta | Stampa
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Tags: consumismo, miserabili, Napoleone, Oceano Indiano, perioftalmi

Bar Blog

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Questo blog è come un bar. Ci sono clienti affezionati e di passaggio. Persone che entrano, insultano e guardano l'effetto che fa. Altre che hanno molto studiato (elencano i loro titoli di studio..., di solito sono economisti) che criticano e gridano (in maiuscolo) "LA SOLUZIONE E'UN'ALTRA", ma non la spiegano mai. Ci sono i dietrologi che pretendono chiarimenti sulla massoneria, i poteri forti e i salotti buoni, la Casaleggio e cosa facevo quella dannata sera sul piroscafo Britannia con il Bildeberg. Non mancano i buoni di cuore, i samaritani, che segnalano un refuso, un link inesistente, un errore di ortografia, una cazzata qualunque. Grazie! Ci sono quelli che avevano scritto la stessa cosa del post con le stesse parole due anni prima e che non si fa così a copiare. Un gruppetto di implacabili vuole che spieghi il signoraggio "Perché non ne parli, hai una paura fottuta, vero? Maledetto ciccione...", una pattuglia scrive commenti da anni sulle scie chimiche e sul perchè moriremo tutti. Uno, isolato, chiede ogni giorno "QUANTO MANCAAAA???" senza che nessuno mai gli risponda. Ci sono gli strateghi della politica con consigli e analisi tratte dal Capitale di Marx e su cosa è veramente la democrazia diretta. Un leghista, sempre lo stesso, sparge il terrore per la presenza di pericolosi extracomunitari in Italia. Di solito incomincia a scrivere la mattina presto dopo il primo grappino. Il blog ha i suoi poeti, le sue metriche, le sue rime, tra un insulto e un altro spesso nasce un fiore. L'americano, forse uno della Cia, contesta puntualmente i commenti contro gli Stati Uniti. E' la Statua della Libertà Vigilata del blog. E i commentatori da competizione in agguato? Darebbero lo stipendio per scrivere "Primo!", ma ci sono anche quelli che si accontentano di "Secondo". Alcuni ripetenti inseriscono "prova" decine di volte. Chissà perché lo fanno? Tra un commento e il successivo può spuntare, improvvisa, una testimonianza che ti lascia senza fiato, di emarginazione e di povertà. Molti scrittori con la S maiuscola scrivono con 2000 caratteri articoli da urlo, bellissimi. E i guardoni? Lo so che ci siete e passate la notte a leggere 1000 commenti facendo refresh con CTRL F5. E' diventata la vostra magnifica ossessione. C'è chi guarda la televisione e commenta il programma invece del post. Sono i critici televisivi multicanale. I copiaincollatori copiano e incollano. I trolls spammano, vengono bannati, ritornano e vengono ribannati e poi gridano alla censura. E' un bel bar. Io ci spendo le giornate. Non lo cambierei con nient'altro al mondo.

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Silenzio si ruba, di Marco Travaglio.
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Postato il 17 Dicembre 2011 alle 14:00 in | Scrivi | listen_it_it.gifAscolta | Stampa
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Tags: bar, beppegrillo.it, blog

L'economia inesistente

L'economia inesistente

Il valore di ogni cosa presente sul pianeta Terra non supera il 10% del denaro, dei titoli mobiliari e dei valori immobiliari. In altri termini il 90% della presunta ricchezza non esiste. La realtà è che le nostre case valgono un quarto, le azioni delle imprese quotate un decimo, i titoli pubblici possono non valere nulla e non essere più rimborsati. E' un gigantesco falò quello che sta avvenendo dal'inizio del nuovo millennio. Un incendio di proporzioni colossali che sta bruciando la carta straccia che abbiamo stampato, era solo un'iIlusione ottica. Polvere era e polvere diventerà. Pire di debiti pubblici, derivati, monete senza valore (come il dollaro americano), sono alimentati continuamente da governi senza un'idea di futuro. Una corsa folle di una macchina fuori controllo. La crescita è la soluzione, dicono i guidatori, e premono l'acceleratore. Nessun organismo in natura cresce per sempre. Vogliono stampare moneta e vendere debiti per l'eternità. Dentro a questa macchina infernale, l'attività umana serve soltanto a spostare più in là di qualche anno la resa dei conti. Il crack del pianeta. Si lavora come schiavi al servizio di una ricchezza inesistente, per un sogno malato di un modello di società al tramonto. Si scava una buca, si riempie una buca.
Nell'estate di quest'anno l'umanità aveva già utilizzato tutte le risorse rinnovabili prodotte dalla Terra. Ci stiamo mangiando il mondo come una mela, ne rimarrà il torsolo. Sono necessari due pianeti per sostenere questo ritmo. Marte può essere la prossima frontiera del consumismo. La specie umana ricorda le cavallette del cosmo. Quando le risorse naturali non esistono inventa ricchezze virtuali. Lavoriamo al servizio del nulla. Il motore si sta surriscaldando. I cosiddetti Bric, Brasile, Russia, India e Cina, insieme alla Turchia, il Bric mediterraneo, nel 2012 rallenteranno la loro crescita. Per mancanza di clienti. Il Nord America e l'Europa entreranno in recessione. La strategia della Cina per continuare a produrre è di comprare il debito dei Paesi in cui esporta. In sostanza, gli anticipa i soldi per poter vendere le sue merci. Più affondiamo, più neghiamo il problema. Non si può creare ciò che non esiste. Qualcuno mi svegli! AAAARGH!

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Postato il 16 Dicembre 2011 alle 14:00 in | Scrivi | listen_it_it.gifAscolta | Stampa
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Tags: Bric, debito, economia, Marte, Terra, Turchia

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