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La realtà è un’altra!

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La tv parla d’altro. Si, continua a farlo in maniera sistematica da mesi,anni. L’arma di distrazione di massa principale,quale è appunto la tv, ci descrive minuziosamente l’ultima fidanzata/velina del calciatore famoso. Narra le “gesta eroiche” di chi ha vinto l’ultima edizione dell’isola dei famosi….insomma fa vivere gli italiani in un eterno reality show La realtà viene negata,taciuta,mistificata, nel migliore dei casi edulcorata.Addirittura,negli ultimi giorni, chi ha negato per mesi l’esistenza della crisi,è arrivato a dire che il peggio è passato, che ci aspettano tempi migliori!Crisi passata?Per chi? Per coloro che l’hanno creata e mai subita?!Certamente non è passata, anzi morde come non mai, per i disoccupati,per i precari e per le migliaia di persone che hanno perso il lavoro o lo perderanno a breve.Operai in cassa integrazione,aziende che hanno chiuso per le ferie e non riapriranno più.Famigliesotto sfratto o che hanno già perso la casa perchè non riescono a pagare il mutuo.Silenzio.Non bisogna dare spazio e voce a queste realtà in tv.Giornalisti pagati milioni di euro(anche con i soldi di noi contribuenti)per nascondere le notizie.Notizie scomode al padrone/editore. I docenti della Scuola,ad esempio, sono in agitazione da giorni a causa dei 47.000 tagli imposti dalla Gelmini:NON UNA PAROLA,UN VIDEO E’ PASSATO! Uffici scolastici provinciali occupati ovunque,soprattutto al sud, docenti in sciopero della fame, docenti sui tetti per far sentire ancora di più la voce:niente,la tv parla d’altro.C’è la stampa certo, ma quanti cittadini si informano attraverso i giornali?
Per fortuna esiste la rete libera ed indipendente, dove vi sono tante testate più o meno famose,giornalisti più o meno conosciuti che informano anche gratuitamente.Bene, anche noi nel nostro piccolo, continueremo ad informare, continueremo a non piegare la testa, continueremo a tenere acceso il modem.La tv l’abbiamo spenta da tempo.
Tiggi

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VOCI DEI PRECARI: I TAGLI E I PRECARI: QUALE RISPETTO PER LA SCUOLA DEL SUD?

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VOCI DEI PRECARI: I TAGLI E I PRECARI: QUALE RISPETTO PER LA SCUOLA DEL SUD?

Emilia insegnante del Sud scrive:
Le mani sul futuro, mani anche sul futuro del sud. I ministri ritengono che la scuola del sud sia poco formativa e gli insegnanti incapaci. Tagli indiscriminati che non tengono conto neanche dei contesti socioculturali difficili. Come docente, mi dispiace che poco si parli della scuola italiana del sud Italia, dei suoi problemi nettamente ignorati dalla riforma. In base alla mia esperienza di docente di scuola media in scuole situate in zone a rischio, ritengo che il voto in condotta sia una misura a dir poco inefficace. I ragazzi difficili hanno bisogno di sostegno, di aiuto, di sicurezza e di stabilità. Ho insegnato in una classe dove dovevo gestire il disagio economico di chi nella scuola dell’obbligo non aveva neppure i soldi per acquistare i libri di testo. Lo Stato, il diritto di tutti allo studio garantiti dalla Costituzione? Ha faticato duramente per un anno scolastico per conquistare la fiducia, il rispetto di alunni che conoscevano solo la violenza e la dura legge della strada. Lo Stato che cosa ha garantito a questi ragazzi, un’altra insegnante precaria lotterà al mio posto per aiutarli nel loro cammino di crescita. Matilde Serao diceva “Sono belli, i bimbi di Napoli, e ridono e giocano”, oggi io dico “sono belli i bimbi di Napoli, ma non ridono e non giocano, essi molto intuitivamente hanno capito che al potere poco importa di loro. Quando cercavo di leggere gli articoli della Costituzione mi dicevano con il loro colorito dialetto “Noi non siamo italiani, siamo napoletani “. Questo significava lo Stato non c’è, qui non esiste. Le mani sul futuro sono già state messe da tempo. Entrate in una scuola di Napoli dove l’alunno provoca in continuazione l’insegnante: lo fa con frasi per nulla inerenti all’argomento che si sta trattando; lo fa con parole forti, audaci; lo fa con occhiate di sfida; lo fa rivolgendosi anche ai compagni, stuzzicandoli, minacciandoli, mettendoli in difficoltà. Lo fa in continuazione e fino all’esaurimento delle persone che convivono insieme con lui nella stessa aula. E’ talmente abile, che riesce a coinvolgere altri soggetti del gruppo classe, riesce a sedurli e lo fa talmente bene, che quelli nemmeno si accorgono di andargli dietro e fare il suo gioco; lo fa talmente bene, che anche l’insegnante cade nella trappola e fa a sua volta il suo gioco, cadendo in una spirale senza uscita. Ed ecco innescata la dinamica negativa del gruppo, dove tutti i rapporti ruotano attorno a quella figura “deviante”, che diviene protagonista. Conseguenza: IL CLIMA DIVIENE INSOSTENIBILE, LE FORZE SI ESAURISCONO, IL LAVORO SUBISCE UNA BATTUTA D’ARRESTO, IL RENDIMENTO SCOLASTICO DELL’INTERO GRUPPO CLASSE TENDE A RETROCEDERE (salvo rare eccezioni), e la situazione sfugge letteralmente di mano. Lo Stato paradossalmente chiede con il decreto di creare classi con 33 alunni. Il professore che ha classi con 17- 20 alunni è un fannullone, lavora poco occorrono tagli, del resto la panacea del ministro è offerta tramite il voto in condotta. La scuola è accoglienza, integrazione, è fatica sudore dei docenti che come me tornano sfibrati a casa e cercano ogni giorno nuove strategie educative per offrire una speranza anche agli emarginati della sociètà. Ho conosciuto il dolore di ragazzi che soffrono per la lontananza da genitori reclusi, ho visto il dolore di chi ancora bambino si deve caricare del peso familiare dei fratelli più piccoli, ho visto il dolore di chi ha le capacità di studiare e non ha soldi, ho visto casi di scarsa igiene personale e di degrado e di abbandono. Offrite di più a questi ragazzi, non eliminate risorse permetteteci di fare i FANNULLONI. Vi confesso che ho pianto quando per colpa di un numero, non sono riuscita a rientrare nella stessa scuola con incarico annuale e i miei ragazzi si sono sentiti traditi. Come spiegargli che vivendo in una zona periferica non IN, per colpa del precariato non hanno sempre gli stessi insegnanti, ma cambiano ogni anno. Volentieri sarei ritornata da loro, tra i pidocchi di chi vive emarginato e tra la ricchezza dei figli dei malavitosi. Devo ritenermi fortunata perché, nonostante tutto, ho ottenuto un incarico annuale, ma mi sento derubata come quei ragazzi del mio futuro. Aveva ragione Don Milani “La scuola si comporta come quello strano individuo che invita qualcuno a casa nella consapevolezza che non accetterà mai l’invito “, Questo potrebbe essere lo slogan della riforma.”IL compito della scuola è chinarsi su chi ha avuto di meno per dargli di più”. Oggi non è più così, la scuola non è da considerare come ammortizzatore sociale. Cara ministra Gelmini, lotti per eliminare le baronie, i privilegi, lotti per dare una speranza e non per i TAGLI. Cosa crede di premiare a chi andranno gli aumenti per il merito “ai soliti furbi “e chi fa il proprio dovere viene dimenticato, scartato, come al solito insieme ai ragazzi paghiamo noi giovani precari, l’ultima ruota del carro. Togliete le mani dal nostro futuro, anche noi abbiamo diritto ad una famiglia,non toglieteci la fiducia nel futuro, cosa potremmo fare per i nostri allievi se neanche noi crediamo che lottare e faticarsi un titolo di studio è inutile?La questione scuola riguarda tutti gli italiani non solo docenti e universitari. La questione scuola riguarda l’ etica di ognuno di noi.
Cosa direbbe Don Milani della riforma Gelmini. La scuola serve a dare opportunità anche al figlio dell’operaio di risalire la scala sociale. Entrate in una scuola di Napoli e …
da aetnanet

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Scuola, in Campania i posti ci sono ma il ministero non assume

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CRO – Scuola, in Campania i posti ci sono ma il ministero non assume

Scuola, in Campania i posti ci sono ma il ministero non assume
Napoli, 10 ago (Velino/Velino Campania) – Duecentosei assunzioni, a fronte di una disponibilità di oltre seicento posti per gli insegnati e 772 immissioni in servizio a fronte di 6.202 posti vacanti per il personale tecnico amministrativo. Questa, in estrema sintesi, è la situazione della scuola in Campania alla luce dei dati forniti dal ministero dell’Istruzione, dipartimento per l’istruzione, acquisite dal VELINO nelle scorse ore. Le tabelle, che descrivono l’intera situazione nazionale, non lasciano dubbi d’interpretazione: in Italia, in particolar modo in Lombardia e Campania, il numero di docenti che entrerà in ruolo con contratto indeterminato è di molto inferiore alle disponibilità del territorio. Per quanto riguarda gli insegnanti, infatti, ci sono circa 5.911 posti posti vacanti, ma solo 1.941 troveranno un impiego permanente nella scuola. I numeri parlano di una situazione generalizzata in tutto il Belpaese dove, nonostante il tempo prolungato o altre iniziative volte a “ottimizzare” l’impegno del personale docente, rimane un freno alla creazione di un organico stabile che risponda alle esigenze del territorio. Si presume, infatti, che buona parte del personale richiesto verrà coperto in via provvisoria da supplenti annuali.

“Con questa organizzazione – fanno sapere dalla Cgil –, il problema della precarietà nel mondo della scuola non viene minimamente preso in considerazione. In pratica lo Stato ha deciso, non si sa bene perché, di mantenere un serbatoio di insegnanti fuori dagli organici permanenti. E come sempre, purtroppo, chi ci perde sono gli studenti e i cittadini. Dal canto nostro nelle ultime settimane abbiamo tentato di far cambiare idea all’esecutivo nazionale, con un sit-in davanti a Palazzo Chigi lo scorso 15 luglio, ma non c’è stato nulla da fare”. Il paradosso più grande, spiegano i sindacati, è che in alcune casi docenti assegnati in un primo momento alle scuole sono stati poi tolti all’ultimo minuto. “Capita così – concludono dalla Cgil –, che ci troviamo in situazione di oggettiva difficoltà sia per quanto riguarda i docenti che per quanto riguarda il personale non docente. In alcuni plessi elementari, ad esempio, il numero del personale Ata è minore rispetto a quello delle sedi di riferimento della scuola. Così, da settembre, bisognerà aspettare ogni giorno che qualcuno dopo aver aperto una sede si precipiti ad aprirne un’altra”.

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Scuola,uno su cento ce la fa…forse

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Oggi vi riporto un articolo sulla drammatica situazione dei precari a Salerno da scuolathena:
view=article&id=372:vertenza-salerno&catid=20:docenti&Itemid=38
Da una prima analisi sulla ripartizione dei contingenti per le immissioni i ruolo , Salerno conquista, a pieno titolo, la maglia nera dell’ultimo in graduatoria.

Su un contingente già miserevole di 8 mila posti, a Salerno ne sono spettati solo 78, meno di 1/100, mentre con una popolazione residente di circa 1 milione e 100 mila abitanti siamo 1/50 dell’Italia.

Ancora peggio è andata con la ripartizione regionale: su 980 nomine autorizzate, a Salerno ne sono state attribuite (7800/980) meno dell’8%, mentre siamo il 20% della popolazione residente in regione, quindi ne sarebbero spettate circa 200.

Un solo esempio per capirci, su un contingente corposo per il sostegno di 642 posti per l’intera regione, a Salerno ne sono spettati solo 39 contro i 417 di Napoli e 107 di Caserta.

Ovviamente i numeri di oggi sono una diretta conseguenza dei tagli imposti dalla controriforma Gelmini, ma non riusciamo a capire per quale motivo pesano e contano in maniera così diversa in un ambito regionale abbastanza omogeneo.

Per questo facciamo appello a tutte le OO. SS. della scuola , alla deputatura nazionale e regionale salernitana, a tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione , perché si apra una vertenza Salerno per la difesa e la valorizzazione della formazione e della scuola pubblica nella nostra provincia.
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Scuola,tagli per tutti!!!

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Scuola,tagli per tutti!!!

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COLPI DI CODA

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COLPI DI CODA

Monta la rabbia dei docenti precari salernitani contro i tagli agli organici e la deriva razzista verso gli insegnanti meridionali del governo Berlusconi.

Oltre 450 precari e precarie della nostra provincia hanno aderito ai ricorsi, patrocinati dai Cobas Scuola, al Tar del Lazio ed al Presidente della Repubblica avverso il DM 42 dell’8/04/2009.

Il DM ha imposto ai precari, costretti ad emigrare per poter lavorare, l’inserimento in coda alle Graduatorie ad Esaurimento di altre tre province , eliminando di fatto il diritto ad utilizzare il punteggio legittimamente acquisito negli anni. L’anticostituzionalità del DM 42 è stata più volte evidenziata dal Tar del Lazio che in più sentenze, tra queste quella del 14 luglio ha disposto la sospensiva dello stesso decreto ristabilendo il diritto costituzionale dei lavoratori e delle lavoratrici di spostarsi, senza vincoli e penalizzazioni, su tutto il territorio nazionale.

A confermare e rinforzare l’attacco razzista e xenofobo dell’asse Tremonti-Lega c’è il taglio degli organici: per il prossimo anno scolastico dei 45.000 docenti in meno, i due terzi dei tagli sono stati distribuiti nelle regioni del Sud, solo in Campania mancheranno 6.200 cattedre , in provincia di Salerno circa 1.500.

Un’ecatombe di posti di lavoro e l’affondo della già disastrata Scuola Pubblica Statale che nelle nostre terre è spesso l’unico presidio di civiltà.

Un disastro sociale che si cerca di coprire con la spudorata propaganda delle immissioni in ruolo di 8000 docenti, un granello di sabbia nel deserto della Scuola-farsa e anche queste assegnate in prevalenza nelle regioni del Nord.

A settembre, quando saranno ineludibili gli effetti dei tagli, la rabbia si concretizzerà e nessuno potrà scandalizzarsi per quello che accadrà, né i sindacati concertativi, né la “nostra” classe dirigente incapace, compromessa e corrotta dal Sud al Nord della Penisola.

Si ripete la storia di sempre nel nostro Meridione, che ci impone di rilanciare con forza la “Questione meridionale”.

Dal Sud che non si ACCODA

deve ripartire la mobilitazione nazionale

per la difesa e il miglioramento della Scuola Pubblica Statale

Comitato insegnanti precari Salerno

COBAS SCUOLA Salerno

per info:

3288449831

3492344625

3476690839

http://precarisalerno.forumup.it/

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