Parlamento Pulito
29 Agosto 2011
 

Il Re sola

Il Re sola - Marco Travaglio
(44:27)
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Testo:

Buongiorno a tutti. Oggi le parole chiave del Passaparola sono: Vice Re e Ricatti.
I Vice Re chi sono? Sono i personaggi più vicini ai padroni della politica italiana, che sono tutti sotto indagine o sotto processo, alcuni sono già passati per le patrie galere e altri ci stanno, in questo momento, nelle patrie galere e altri, magari, ci finiranno e che se parlassero sarebbero in grado di radere al suolo l’intera classe politica almeno ai massimi vertici.

Tutti i ricatti del Presidente (espandi | comprimi)
Ricatto. È la conseguenza di questa situazione, e cioè il fatto che c’è una situazione oggettivamente ricattatoria da parte dei vice re nei confronti dei re.


Da Tremonti a Penati (espandi | comprimi)
Poi c’è Dell’Utri che sulle indagini della P3 si è scoperto avere ricevuto quasi 10 milioni di euro sotto forma di prestito infruttifero da parte di Berlusconi, che lui naturalmente ha detto che restituirà, ma intanto è un modo come un altro per far avere dei soldi a un altro povero amico in difficoltà, un altro piccolo fiammiferaio, che oltre a prendere i soldi da noi come parlamentare, prende privatamente i soldi da Berlusconi.

Penati corrotto e contento (espandi | comprimi)
Quindi soltanto perché le tangenti, pur ritenute vere, sono state chiamate corruzione anziché concussione Penati non è stato arrestato perché è scattata prima la prescrizione.

Ecco, sappiate che se firmate per quel referendum, oltre naturalmente ad agevolare il fatto che alle prossime elezioni si possa tornare a scegliere i nostri rappresentanti, seppure con quel meccanismo del ‘mattarellum’ che non era proprio l’ideale, si toglie in mano ai segretari dei partiti, che non si muovono di lì, il rubinetto della nomina dei parlamentari, che è la vera ragione insieme al finanziamento pubblico, per la quale siamo sempre ogni giorno, da venti, trent’anni nelle mani delle stesse facce.
Passate parola e possibilmente firmate.

Lo stivale della vergogna

Lo stivale della vergogna (Cofanetto con 7 Dvd)
L'Italia dal 2008- 2010 raccontata da Marco Travaglio
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Postato il 29 Agosto 2011 alle 13:50 in | Scrivi | listen_it_it.gifAscolta | Stampa
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Tags: Berlusconi, corruzione, passaparola-travaglio, PD, Penati, Tremonti

Il mondo a una dimensione

cavallette_invasione.jpg


Odio il turismo di massa,
le cavallette che arrivano con i voli charter
in luoghi mai visti prima e che non vedranno mai più.
Odio il turismo di massa che trasforma gli agricoltori in camerieri,
i pastori in uomini delle pulizie e
il territorio in un campo giochi per bambini e per adulti.
Odio il turismo di massa che ruba l'acqua dai campi di grano
per le piscine e per i cessi dei grandi alberghi e che, però,
lascia in ogni camera le istruzioni per non distruggere il pianeta.
Odio il turismo di massa inconsapevole delle culture,
dell'alimentazione, della storia dei posti in cui si muove
frenetico e cieco con in mano una improbabile guida.
Odio il turismo di massa che trasforma posti antichi
e meravigliosi in una fotocopia delle periferie urbane in cui
trascorre la sua miserabile vita.
Odio gli ecomostri, le villette sul mare, i porticcioli
trasformati in una sequenza interminabile di ristoranti, pizzerie e bar.
Odio i mozziconi delle sigarette che hanno sostituito le conchiglie nelle spiagge.
Odio le bottiglie di plastica e le cannucce per le bibite che spuntano dalla sabbia,
al posto delle chele dei granchi e degli ossi di seppia.
Odio questo turismo grasso, sudato, ignorante con gli spettacolini
la sera e il buffet sempre aperto con cibi importati da chissà dove.
Odio il turismo di massa, il supermercato dell'estate con il carrello pieno
di cose inutili da mettere in vista al rientro nel salotto di casa.
Odio il turismo di massa che cancella i paesi, i linguaggi,
i visi antichi dei popoli, la gentilezza di chi non ha ancora subito la globalizzazione.
Odio il turismo di massa che omologa ogni cosa.


Soldi rubati - di Nunzia Penelope

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I cittadini sono poveri perché i delinquenti sono ricchi
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Postato il 28 Agosto 2011 alle 13:21 in | Scrivi | listen_it_it.gifAscolta | Stampa
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Tags: spiagge, turismo, vacanze, voli charter

Un nuovo '92 è alle porte

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Un nuovo '92 è alle porte. Rispetto ad allora la corruzione è aumentata e i giudici sono stati messi nelle condizioni di non nuocere. E questo è forse un bene. Un cambiamento radicale in Italia non può avvenire attraverso la magistratura, ma solo con il risveglio dei cittadini come disse Monicelli. Amato, vicesegretario generale del Psi dei ladri, si presentò allora in televisione in qualità di presidente del Consiglio (sic). Disse che se non cacciavamo 90.000 miliardi di lire, una cifra enorme per l'epoca, eravamo falliti. Introdusse l'ICI sulle nostre abitazioni e mise letteralmente le mani nei nostri conti correnti con un prelievo forzoso. Craxi si rifugiò in Tunisia per non finire in galera e l'Italia finì nelle mani dei suoi nani e delle sue ballerine. Tremorti, Brunettolo e Sacconi erano al suo servizio e ora sono ministri. L'ex presidente del Consiglio, ora commissariato e senza alcun potere, si trovava nella stanza di Bottino Craxi all'hotel Raphael. Il futuro latitante scese a prendersi le monetine da 200 lire e il suo sodale si prese il Paese in nome e per conto del craxismo. Dal '92 viviamo sospesi, tra stragi irrisolte e nell'assenza di un progetto di futuro. Il Paese ha divorato sé stesso, le sue industrie, l'ambiente. Ha perduto la coesione sociale e il rispetto che aveva nel mondo. Il debito pubblico ci ha consentito di spostare sempre più in là la resa dei conti. Un pozzo di San Patrizio maligno a cui si è attinto per non guardare in faccia la realtà. La Nazione è ora indebitata in modo irreparabile e senza speranze di sviluppo nel medio termine. In sostanza è fallita.
Se nel '92 una cura da cavallo ci permise di rimanere in piedi, oggi non solo non è sufficiente una manovra da 90 miliardi di euro, ma forse neppure da 200 miliardi, e tagliare non serve senza un'idea di futuro. Il craxismo ha vinto. Craxi iniziò lo smantellamento del Paese all'inizio degli anni '80 e i suoi successori lo hanno portato a termine. Nel '92 crollò il comunismo, nel 2012 la stessa sorte potrebbe toccare al capitalismo (o super capitalismo come è spesso chiamato). L'Italia è una barchetta di carta nelle tempeste internazionali che la aspettano. Non ci aiuteranno gli Stati Uniti, né tanto meno la UE. Se non ne usciamo da soli rischiamo l'implosione, una jugoslavia dolce, un rompete le file, ognuno per sé e Dio per tutti. Il ribellismo al Sud e la secessione di alcune Regioni al Nord. Questa indegna classe politica non se ne vuole andare, eppure dovrebbe, fosse solo per un sussulto di dignità. Chi ha fallito e continua a vivere di privilegi non può restare un minuto di più al suo posto. Non può chiedere nulla al Paese. Vale per il Governo, vale per le cosiddette opposizioni e vale ancor di più per le Istituzioni. Io, Grillo, cittadino italiano, nato a Genova, di mestiere comico, mi sono rotto i coglioni. Può essere un sintomo strettamente personale, ma credo invece che appartenga ormai alla maggior parte degli italiani. Con una nuova classe politica forse ce la possiamo fare, con questa siamo condannati. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

Soldi rubati - di Nunzia Penelope

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Postato il 27 Agosto 2011 alle 14:35 in | Scrivi | listen_it_it.gifAscolta | Stampa
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Tags: 1992, 2012, Craxi, Tangentopoli, Tunisia

Non è un Paese per pensionati

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Quota 97 equivale a 62 anni di età e 35 di contributi per andare in pensione. Nessun ventenne, trentenne, quarantenne, e anche molti cinquantenni che hanno perso il lavoro in questi anni, ci arriverà mai. L'Everest di quota 92 è, come tutti sanno, temporaneo, sarà aggiornato nel tempo per evitare il default. Diventerà quota 100, poi 105. Sempre più in alto, mentre diminuiranno gli anni di possibile contribuzione per i precari, per gli assunti a progetto per pochi mesi, per gli attuali disoccupati. Si assesteranno, se va bene in 18/20 anni. Per arrivare a quota 100 bisognerà quindi avere 80 anni di età e 20 di contributi. Questa è una eccezionale presa per il culo.
I contributi all'INPS sono pagati OGGI da lavoratori che in pensione NON ci andranno mai. Servono a pagare le baby pensioni, le super pensioni, le doppie e triple pensioni, le pensioni dei parlamentari. La pensione di 32.000 euro al mese di Amato, dei consiglieri regionali, il "vitalizio" di 9014 euro di Veltroni, le pensioni di chi sta a casa da quando aveva 40 anni. Perché pagare le pensioni per gli altri senza andare in pensione? Non ha alcun senso. Un limite massimo di 3.000 euro al mese e un'età di 65 anni mi sembrano ragionevoli. Se il tetto venisse applicato lo Stato risparmierebbe 7 miliardi di euro all'anno e tutti potrebbero accedere alla pensione senza quote. Non vedo alcuna ragione per cui un ragazzo debba pagare i contributi all'INPS sapendo che la pensione non l'avrà mai. Il versamento obbligatorio all'INPS deve essere abolito, ognuno risparmia ciò che vuole per usarlo in vecchiaia. L'INPS è un baraccone che ha usato i soldi per le pensioni per farci di tutto, un'istituzione politica non di garanzia dei contribuenti. I soldi dell'INPS sono stati impiegati, tra le altre cose, per la cassa integrazione. Quando per decenni la Fiat perdeva, i suoi dipendenti li pagava l'INPS, cioè noi. Chissà se Minchionne ne è al corrente?
Sulle pensioni bisogna essere chiari. Deve esserci un minimo per gli indigenti (1.000 euro?) e un tetto massimo per tutti gli altri e nessun innalzamento dell'età pensionabile. Se così non sarà è meglio che l'INPS chiuda i battenti e le giovani e quasi giovani generazioni smettano di pagare contributi per una pensione che non riceveranno mai.
Ci sono 19 milioni di pensionati in Italia e circa altrettanti lavoratori che gli pagano la pensione attraverso i contributi mensili. Chi non è in pensione lavorerà (se avrà la fortuna di essere in salute e di avere un lavoro) fino alla morte. Questa situazione non può durare, lo capirebbe anche un bambino e chi paga i contributi INPS lo ha già capito. I contributi sono diventati una tassa per vecchi più fortunati. La riforma delle pensioni si deve fare per tutti o per nessuno. Per chi è già in pensione e per chi ha il diritto di andarci. Non possono esistere in questo momento diritti acquisiti.

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Postato il 26 Agosto 2011 alle 15:45 in | Scrivi | listen_it_it.gifAscolta | Stampa
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Tags: Amato, giovani, Inps, pensionati, pensioni, precari, Veltroni, vitalizio

I furbi e i fessi

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Il reato di vilipendio nei confronti dei contribuenti italiani non è presente nel codice penale, ma andrebbe introdotto al più presto. Chi ha pagato le tasse in questi anni ha portato sulle sue spalle tutto il fardello di uno Stato che ha legiferato solo per i furbi, con i condoni, la depenalizzazione del falso in bilancio, lo scudo fiscale e cento altre leggi infami.
Il Paese è diviso in due, tra i fessi e i furbi. I fessi si sentono sempre più fessi e pagano sempre più tasse, i furbi, ormai la maggioranza, si sentono rappresentati da una classe politica bipartisan che se ne fotte di fargli pagare le tasse. I fessi che pagano le spese sociali anche per i furbi, dalla sanità, alla scuola, alla sicurezza non hanno più neppure il conforto di servizi minimi, anzi devono pagare ancora di più per avere di meno, dalla sanità ai trasporti. Il furbo fotte il fesso due volte. La prima lasciandogli per intero l'onere delle tasse, la seconda accedendo gratis o quasi gratis ai servizi sociali grazie al basso reddito dichiarato. Il fesso invece li paga per intero, a iniziare dalle tasse scolastiche per i figli.
I fessi sanno perfettamente che pagano più tasse degli altri europei perché milioni di furbi non le pagano. I fessi sanno anche che i parlamentari appartengono ai furbi e non ai fessi e che fanno di tutto per favorire la categoria alla quale appartengono. E' la solidarietà di classe che li spinge. Il parlamentare che matura la pensione dopo una legislatura, che ha spesso due o tre pensioni e prende di regola due stipendi, quello da parlamentare e quello per l'attività principale che continua a svolgere, è senza dubbio un furbo. I fessi, però, nel loro piccolo si possono incazzare. Ora ancora di più perché gli è chiaro che la pensione non la vedranno mai e gli aumenti continui dei servizi primari come l'acqua, l'elettricità, i rifiuti, la telefonia, i trasporti gli divorano lo stipendio che gli rimane. Ci sono due tipi di contribuenti, coloro che versano fino all'ultimo centesimo perché costretti e quelli che pagano le tasse per dovere sociale. I primi si sentono dentro una prigione dalla quale, per motivi di sopravvivenza, fanno di tutto per evadere e trovare un lavoro in nero. I secondi stanno chiudendo le loro aziende, medie e piccole o stanno entrando in clandestinità. Chi può si trasferisce all'estero, altri vivono con i risparmi di una vita dopo aver venduto tutto o non dichiarano più nulla. I furbi stanno diventando maggioranza assoluta, da voto bulgaro. Quando capiranno che senza i fessi, tutti sono fottuti, sarà troppo tardi. I parassiti senza un corpo sano muoiono. Il contribuente è oggi l'unico vero valore rimasto in questo Paese nello sbando più totale, ma lo sarà ancora per poco e senza la necessità di nessuno sciopero fiscale. Il contribuente sta infatti per dare le dimissioni ed entrare nel paradiso del mondo dei furbi.

P.S.: In occasione della mia presenza a Roma per "Parlamento pulito" il 10 settembre e nei giorni successivi, non è previsto né concordato, alcun incontro nazionale di nessun genere del Movimento 5 Stelle per discutere linee guida e programma

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Postato il 25 Agosto 2011 alle 14:50 in | Scrivi | listen_it_it.gifAscolta | Stampa
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Tags: contribuenti, evasori, fessi, furbi, parlamentari, sanità, servizi, tasse

La musica è finita

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Ci sono momenti nella Storia di un Paese in cui tutto diventa intollerabile. L'apice è stato raggiunto con il discorso di Morfeo Napolitano a Rimini applaudito da tutto il codazzo dei responsabili della catastrofe economica italiana. Morfeo ha spiegato con il suo linguaggio da burocrate ottocentesco di provincia, quello che in effetti è, che "E' stata nascosta la gravità della crisi". Già da chi è stata nascosta questa gravità? Dal panettiere? Dal benzinaio? Dalla portinaia? Il Quirinale, che costa agli italiani una cifra da paura, non sapeva nulla? In cosa era affaccendato? A firmare ogni legge porcata, tra le quali lo Scudo Fiscale per condonare gli evasori? Chi ha firmato quella legge al primo colpo senza rimandarla alle Camere come avrebbe potuto e soprattutto avrebbe DOVUTO? Forse lui, il presidente nominato dal Parlamento a sua volta nominato da 5 segretari di partito. Quel signore allampanato che non ha mai speso una parola sul debito pubblico fino a quando è scoppiato il bubbone? Che non ha mai menzionato le 350.000 firme raccolte per Parlamento Pulito? E' forse quel tizio che prendeva gli aerei low cost per andare a Bruxelles e non la compagnia di bandiera Alitalia? (video)
E dietro a questo vecchio, che ormai ha fatto il suo tempo e verrà consegnato negli sgabuzzini della Storia, si rifugiano coloro che stanno per essere spazzati via. Tutti insieme, leccaculamente. Cicchitto, piduista della prima ora "Napolitano fa un'analisi severa...". Enrico Letta (detto anche Lecca) "Facciamo nostro l'appello del Capo dello Stato". Moretti, quello delle Ferrovie in disarmo "C'é una forte spinta all'orgoglio di fare". Marchionne, il termodistruttore del sindacato, che dopo gli esaltanti risultati di Borsa e di vendite non è stato ancora messo alla porta: "Napolitano è un uomo che stimo immensamente, un punto di riferimento per il Paese".
Morfeo ha ribadito alla claque di banchieri, confindustriali, politici d'accatto e papalini presenti (mancavano purtroppo operai, disoccupati, casalinghe, cassintegrati e comunisti berlingueriani) "Bisogna parlare il linguaggio della verità come dovrebbero fare tutti coloro che hanno responsabilità nelle istituzioni". Questo pensiero stupendo detto da chi è al vertice delle istituzioni da cinque anni e sulla più che prevedibile catastrofe economica non si è mai espresso ha scatenato una ola tra i presenti. Da lontano si è sentita anche la voce dell'ex presidente del Consiglio che ha valutato il discorso di Morfeo come "uno sprone". Dietro il palcoscenico funerario c'era la claque che incitava e applaudiva in anticipo: Passera (IntesaSanPaolo), Conti (Enel), Lucchini (Eni). La figlia di Fantozzi, in arte Maurizio Lupi, gridava eccitata come quando vede in privato Formigoni, presidente regionale abusivo e uomo immagine (sic) di CL. La musica è finita. L'ultimo che esce spenga la luce.

Soldi rubati - di Nunzia Penelope

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Postato il 24 Agosto 2011 alle 14:00 in | Scrivi | listen_it_it.gifAscolta | Stampa
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Tags: Comunione e Liberazione, crisi, Giorgio Napolitano, Letta, Marchionne

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